26 Giugno 2009
DOMENICA 28 GIUGNO A TORINO MUCCHE AL SUPERMERCATO

La Coldiretti del Piemonte domenica 28 scenderà in piazza a Torino presso il centro commerciale  Snos  di corso Mortara n. 24 tra le 10.00 e le 13.00.
Ora la misura è davvero colma. I nostri allevatori ricevono dalle industrie per il proprio latte  acconti in alcuni casi di 25-26 centesimi al litro  mentre queste continuano ad importarne almeno la metà di quello lavorato in Piemonte. Ma ciò che è deleterio e che il latte straniero viene nazionalizzato al momento della trasformazione. Il consumatore è beffato due volte. Prima perché compra per latte nazionale un latte che italiano non è. Poi perché le più grandi aziende di trasformazione spendono milioni di euro per una pubblicità che non garantisce il diritto dei consumatori ad essere informati correttamente sull’origine della materia prima”. Questa la dichiarazione del presidente e del direttore di Coldiretti Piemonte Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, che aggiungono “vogliamo concludere una trattativa che si protrae da 18 mesi senza alcun risultato concreto. Il nostro obiettivo è di valorizzare il latte del Piemonte con quelle industrie interessate ad un accordo serio con la parte agricola. E’ assurdo che in una Regione dove si producono 8 milioni e mezzo di quintali di latte ne siano importati altrettanti senza rintracciabilità e senza alcuna indicazione dell’origine.”
A livello nazionale la Coldiretti ha chiesto al Ministero delle politiche agricole di rendere disponibile al pubblico su sito Internet i dati riguardanti le importazioni di latte e derivati lattiero caseari (soprattutto in riferimento a polveri di latte, concentrato proteico, caseine  e cagliate) e  rendere note le  ditte di destinazione dei prodotti importati. Inoltre ha evidenziato l’esigenza di rafforzare i controlli sulle importazioni dall’estero. In questo contesto si colloca la manifestazione svoltasi al Fréjus il 4 giugno u.s.. Iniziative condivise e portate avanti in piena collaborazione con le associazioni dei consumatori.
Si stima - ha sottolineato la Coldiretti - che, senza alcuna indicazione in etichetta, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.  La speculazione sui prezzi si combatte con la trasparenza dell'informazione e per questo - ha precisato Coldiretti - è necessario estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte a lunga conservazione (UHT).
In Italia - ricorda la Coldiretti  - nell’ultimo anno sono arrivati 86 milioni di quintali di latte equivalente tra polveri, cagliate, formaggi, cisterne di latte liquido o confezionato. Per garantire la veridicità del prodotto caseario, la Coldiretti chiede anche la mappatura mediante l’utilizzo di isotopi estesa a tutto il territorio nazionale mentre sul piano commerciale è necessario intervenire con norme per agevolare le imprese agricole all’accesso nella distribuzione tradizionale e organizzata, e alla partecipazione a bandi e gare d’appalto per favorire il consumo nelle mense pubbliche  di latte e derivati. Facilitare lo sviluppo delle filiere corte dei prodotti lattiero caseari, mediante la vendita diretta , distributori automatici e altro può peraltro assicurare nuovi sbocchi di mercato più remunerativi per gli allevatori, mentre - conclude la Coldiretti - sul piano organizzativo occorre una ridefinizione dei ruoli e delle regole dell’attività dei consorzi di tutela dei formaggi italiani. Sul piano della contrattazione, la Coldiretti sostiene la proposta per l’identificazione e definizione degli indici di riferimento  nella definizione con l’industria italiana di un prezzo di base del latte alla stalla con riguardo alle caratteristiche e ai prezzi dei prodotti caseari italiani, nonché dei costi di produzione sostenuti dalle imprese di allevamento.

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