12 Settembre 2025
Coldiretti Piemonte – Riso: con dazio zero quintuplicati gli arrivi dall’Asia, rivedere accordi commerciali

Al via Risò, il festival internazionale del riso a Vercelli

I dazi agevolati concessi a Paesi come Vietnam, Cambogia e Birmania hanno fatto quintuplicare le importazioni di riso da quei Paesi, mettendo in ginocchio i produttori italiani e dimostrando i rischi legati alle agevolazioni concesse senza far valere il principio di reciprocità delle regole nei prossimi accordi commerciali, a partire dal Mercosur. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione della giornata inaugurale di Risò, il Festival internazionale del riso, a Vercelli con la partecipazione del presidente nazionale Ettore Prandini. Coldiretti Piemonte è presente in piazza Antico Ospedale, nei tre giorni dalle 10 alle 21:00, con un doppio stand, uno istituzionale nel Padiglione Filiera -stand 2 e l’altro di Campagna Amica nel chiostro dell’ex chiesa di San Pietro Martire. Laboratori didattici, agriasilo, scoperta delle varietà di riso italiane e molto altro per famiglie e bambini nello stand di Campagna Amica, ma anche la raccolta firme per “Stop cibo falso: origine in etichetta”, partita dal Brennero nell’aprile 2024, per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. 

Con le tariffe agevolate concesse nel 2009 nell’ambito dell’iniziativa Eba (Everything But Arms), gli arrivi di prodotto da quei Paesi sono passati dai 9 milioni di chili di sedici anni fa ai quasi 50 milioni attuali, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

“Numeri preoccupanti anche perché dobbiamo considerare che nelle risaie asiatiche si utilizzano pesticidi banditi da decenni nella Ue – dichiara Roberto Guerrini, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore risicolo -.  Ciò ha causato squilibri nei prezzi e ridotto la competitività della filiera italiana. Una situazione che rischia ora di ripetersi con il Mercosur, che prevede l’ingresso progressivo di riso a dazio zero, fino a 60 milioni di chili”.

L’Italia garantisce oltre il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo con 9 risaie su 10 concentrate fra la Lombardia, Veneto e Piemonte che conta 8 milioni di quintali, circa 1900 aziende per un totale di 117 mila ettari.

“In una situazione dove circa il 60% del riso che entra in Italia beneficia di tariffe agevolate, è evidente che l’accordo con il Mercosur rischia di infliggere un nuovo durissimo colpo ai nostri risicoltori, già stretti tra basse remunerazioni all’origine e aumento dei costi di produzione - spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -.  L’introduzione di una clausola di salvaguardia automatica, che scatti in maniera immediata al superamento di determinate soglie di importazioni dai Paesi meno sviluppati, resta uno strumento essenziale per riequilibrare la concorrenza, garantire reddito ai produttori e difendere la tradizione risicola italiana. Non dimentichiamo che lo strumento imprescindibile per tutelare i risicoltori italiani resta l’applicazione del principio di reciprocità, ovvero stesse regole per tutti. Solo così sarà possibile difendere una filiera cardine della storia e dell’economia italiana, tutelando i produttori nazionale che da anni investono in tracciabilità, qualità e sicurezza alimentare”.

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