Il 43,3% del territorio piemontese è montano
Con l’approvazione definitiva in Senato del disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, la montagna viene riportata al centro dell’agenda del Paese con interventi su sanità, scuola, connettività, mobilità e attività agro-silvo-pastorali.
“È un segnale atteso dai nostri allevatori e agricoltori: la legge riconosce finalmente il valore strategico delle attività che mantengono vivi pascoli, boschi e borghi, presidiano il territorio e prevengono il dissesto – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Ricordiamo che gran parte del territorio piemontese è montano, il 43,3%, e i boschi coprono 932 mila ettari. Dati che fanno capire quanto sia importante offrire gli opportuni servizi alla popolazione e aiutare le imprese agricole a continuare il loro prezioso lavoro di presidio di territori che, altrimenti, sarebbero disabitati. L’approvazione della legge, oltre ad attuare il vincolo costituzionale di valorizzazione e sviluppo dei territori montani, rappresenta inoltre un’opportunità per ridurre la dipendenza energetica dall’estero con la gestione sostenibile dei boschi e la produzione di energia rinnovabile da legno e biomasse. Con questa legge, dunque, si riconosce il ruolo insostituibile degli agricoltori come custodi della montagna. Chiediamo che le risorse arrivino subito nei territori, premiando chi lavora ogni giorno in condizioni difficili per produrre cibo di qualità, salvaguardare la biodiversità e offrire servizi ai cittadini e ai turisti”.
