7 Febbraio 2019
COLDIRETTI PIEMONTE: L’ALIMENTARE MADE IN PIEMONTE SOSTENUTO DALL’ETICHETTATURA OBBLIGATORIA D’ORIGINE

 Nel 2018 cresce solo la spesa alimentare che mette a segno un aumento dello 0,6% in controtendenza rispetto all'andamento degli altri settori, dove si registra un calo dello 0,2%. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio al dettaglio relativi  a gennaio-dicembre dello scorso anno. Nel 2018 si registra in particolare un vero e proprio boom delle vendite nei discount alimentati, con un +4,4%. In attivo anche i supermercati(+0,4%)mentre arretrano i supermercati (0,4%)mentre arretrano ipermercati (-0,3%) e piccole botteghe (-0,2%)
In Piemonte si confermano i dati nazionali: a trainare infatti è il comparto alimentare, si spendono in media 478 euro al mese per la spesa (18%) che, tra le voci, è seconda solo a quanto si spende per l'abitazione (34%). In particolare nel capoluogo piemontese è la carne a rappresentare la quota più ampia del carrello alimentare, con il 21,8% della spesa;
seguono latte, formaggi e uova (14,2%), pane e cereali (13,6%), e verdura (il 12,2%). Minore incidenza per le bevande (il 7,3%), per il pesce (il 5,4%), per i cibi pronti, da asporto, gastronomia (il 3,8%) e per gli oli e i grassi (il 2,1%).  
"Con il via definitivo dell'obbligo di indicare in etichetta il luogo di provenienza geografica viene valorizzato il comparto alimentare veramente Made in Piemonte – sottolineano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Con questa grande vittoria di Coldiretti, infatti, sarà ora possibile conoscere la provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti fin ad ora nascosta ai consumatori, ma anche difendere l’efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro. Una garanzia ai consumatori che, finalmente, avranno consapevolezza di cosa mettono realmente nel carrello della spesa, una misura importante per combattere e contrastare gli scandali alimentari e per far sì che l’alimentare di qualità continui a trainare l’economia del nostro territorio”. 
     

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