6 Febbraio 2020
Coldiretti Piemonte – Fruit logistica: le eccellenze frutticole made in Piemonte a Berlino

Le eccellenze della frutticoltura Made in Piemonte sono protagoniste in questi giorni del Fruit Logistica di Berlino, la principale fiera internazionale di settore dove è presente il presidente della Coldiretti Ettore Prandini per incontrare gli operatori italiani e in cui si sta discutendo di Brexit, embargo russo, dazi Usa ed emergenza coronavirus che sta provocando una brusca frenata delle esportazioni di frutta e verdura fresca italiana.

Le esportazioni di ortofrutta Made in Italy sono crollate del 4% nel 2019 su valori minimi degli ultimi cinque anni stimati pari a circa 4,7 miliardi di euro. Un motivo di forte preoccupazione degli operatori in Germania dove si consuma quasi 1/3 dell’ortofrutta Made in Italy esportata e si registra un preoccupante crollo del 10%.

Per quanto riguarda il Piemonte, i dati sono in linea con quelli nazionali ed evidenziano, quindi, una forte contrazione delle esportazioni: -15% per le pesche, -40% in due anni per il kiwi e -10% per le mele. Il comparto orticolo anch’esso, nel complesso, ha registrato -20%. Per quanto riguarda i kiwi, il polo produttivo abbraccia le province di Cuneo, Torino e Vercelli per una superficie totale di circa 3 mila ettari e una produzione di quasi 70 mila tonnellate all’anno. Per le mele, la zona più vocata si concentra nella fascia prealpina che va da Pinerolo a Cuneo, si coltivano all’incirca 6 mila ettari di melo che coinvolgono circa 4 mila imprese. La produzione piemontese di pesche è di circa 2 milioni di quintali su una superficie di 3.300 ettari e 3.474 aziende.

“Una situazione preoccupante che va attentamente monitorata per salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui il cibo è tornato strategico nelle relazioni internazionali - spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. I nostri tecnici in questi giorni sono a Berlino con le imprese piemontesi che stanno svolgendo incontri strategici con i buyer stranieri: la necessità è quella di non disperdere le risorse per la promozione del vero Made in Italy e di cercare ulteriormente di valorizzare il prodotto piemontese che, in questi ultimi anni, è stato liquidato, quasi sempre, sotto i costi di produzione. Auspichiamo che la partecipazione a questi importanti eventi fieristici e commerciali da parte dei centri di condizionamento, aziende commerciali e OP (Organizzazione di Produttori) possa veramente rappresentare per il 2020 l’anno di svolta affinché le imprese agricole possano vedere giustamente remunerato il loro prodotto e raggiungere dei livelli di reddito che permetta loro di orientarsi al mercato compiendo importanti e serene scelte imprenditoriali. A livello nazionale, servono trasporti efficienti che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Inoltre – concludono Moncalvo e Rivarossa - serve un task force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”.

 

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