16 Settembre 2021
Coldiretti Piemonte – latte: stop speculazioni in stalla la qualità va pagata

Una maggiore remunerazione degli allevatori passa dai progetti di filiera virtuosi

“Continuano forti speculazioni di alcuni caseifici che abbassano il prezzo pagato agli allevatori mentre il latte spot fa registrare, ancora nei primi giorni di settembre, un +5%. Oltretutto, gli allevatori devono già far fronte agli aumenti delle materie prime schizzate alle stelle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno”. E’ quanto fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale nel commentare positivamente la convocazione il 30 settembre del tavolo sulla filiera lattiero-casearia da parte del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli che ha accolto la richiesta della Coldiretti.

“In Piemonte le criticità emergono, soprattutto, per le stalle che conferiscono alle industrie che non si sono impegnate in specifici progetti di filiera che, ad oggi, restano gli unici a garantire una maggiore remunerazione – spiegano Moncalvo e Rivarossa -. Nella nostra regione è nato oltre 10 anni fa il progetto del primo polverizzatore per la polvere di latte 100% Made in Piemonte, attraverso la sinergia tra Coldiretti Piemonte, Compral Latte, Inalpi e Ferrero S.p.A., grazie al quale vengono raccolti giornalmente 5 mila quintali di latte e che attualmente, in confronto, paga con una forbice del +10-15Sono partiti i lavori per la seconda torre di sprayatura e ci risulta che siano in attesa di poter entrare nel progetto già oltre 250 stalle per il rafforzamento di questa progettualità con l’implementazione della capacità produttiva sulla scia della prima esperienza che, basandosi sul prezzo indicizzato del latte, ha garantito, a prescindere dall’andamento altalenante del mercato, il valore reale di quanto conferito dai nostri allevatori per valorizzare la produzione di latte piemontese che conta numeri importanti: quasi 11 milioni di quintali che vengono suddivisi tra polvere di latte (20%), latte alimentare (15%) e caseificazione (65% di cui circa la metà per le produzioni DOP). La qualità va pagata per cui una adeguata remunerazione del lavoro degli allevatori è condizione imprescindibile per mettere al sicuro tutta la filiera e continuare a garantire ai consumatori prodotti di alta qualità che sostengono l’economia, il lavoro e il nostro territorio su cui è presente una straordinaria biodiversità”.

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