7 Giugno 2023
Coldiretti Piemonte – giornata cibo sicuro: 8 prodotti su 10 a rischio salute sono esteri

Accelerare procedure per prodotti che restano ancora senza su etichettatura d’origine

In Italia è scoppiato quasi un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 317 notifiche delle quali però ben l’86% hanno riguardato prodotti importati dall’estero. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel ringraziare per l’azione di contrasto fatta dai carabinieri del Nas, sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf), diffusa in occasione della Giornata Mondiale Onu della Salubrità Alimentare, promossa da Fao e Oms per il 7 giugno.

Dal pesce spagnolo, per l’alto contenuto di mercurio, e dai molluschi e bivalvi, sempre provenienti dalla Spagna alle carni avicole contaminate da Salmonella, provenienti dalla Polonia, dai pistacchi e i fichi secchi dalla Turchia per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene presenti anche nei pistacchi dagli Stati Uniti ai pomodorini dall’Egitto e i litchi dalla Cina, per la presenza di pesticidi oltre i limiti consentiti: tanti i pericoli dal cibo straniero.

“Oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%): è necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Occorre anche avanzare nel percorso per la trasparenza sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta che grazie alle battaglie della Coldiretti ha raggiunto ormai i 4/5 della spesa, dalla carne al latte, dall’ortofrutta fresca alle conserve di pomodoro, dai formaggi ai salumi, anche se non è ancora possibile conoscere l’origine per prodotti come la frutta trasformata in succhi e marmellate, verdure e legumi in scatola o, zucchero. Un percorso da completare perché in un momento di difficoltà è importante recuperare il valore della trasparenza favorendo scelte di acquisto consapevoli per difendere salute, ambiente, economia e lavoro sul territorio nazionale”.

L’ Italia può contare sull’agricoltura più green d’Europa con 5450 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche.

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