Domenica 18 gennaio, a Casanova, borgata agricola Carmagnolese, gli agricoltori locali hanno sfilato con 115 trattori per dire no al progetto di localizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari nei campi utilizzati per la produzione di cibo.
Insieme agli agricoltori c’erano anche alcuni sindaci del territorio tra i quali Ivana Gaveglio, sindaco di Carmagnola, Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri e Angelita Mollo, sindaco di Poirino, vicesindaco di Santena, Roberto Ghio. Dalla Regione, erano presenti l’assessore Maurizio Marrone, il presidente del Consiglio regionale , Stefano Allasia, i consiglieri regionali Diego Sarno, Davide Nicco, insieme alla deputata Augusta Montaruli.
Per Coldiretti, erano presenti, tra gli altri, il presidente della Federazione di Torino, Sergio Barone e il presidente della sezione Coldiretti Carmagnola Est, Giovanni Mosso.
La manifestazione si è svolta nell’ambito della tradizionale Giornata del Ringraziamento di Coldiretti: dopo la messa celebrata nell’abbazia di Casanova, don Losif Patrascan, parroco di Casanova, Salsasio e Vallongo, ha benedetto gli agricoltori e i loro trattori.
A seguire si è avviato un corteo che ha visto gli agricoltori della zona allineare 115 trattrici e percorrere alcune strade rurali di Casanova e dintorni per manifestare la loro opposizione al progetto di localizzazione di un deposito di scorie nucleari nel carmagnolese.
«Come l’anno scorso – ha ricordato il presidente di Coldiretti Torino, Sergio Barone – anche in questa Giornata del Ringraziamento gli agricoltori hanno voluto ribadire la loro contrarietà alla scelta dell’area a sud di Torino, come dei territori del Basso Canavese, per realizzare il Deposito nazionale di scorie nucleari. Non siamo contrari a un’infrastruttura che il Paese aspetta da tempo ma chiediamo che venga realizzata senza sacrificare terreni agricoli produttivi. Non possiamo più accettare che ogni volta che si pensa a una grande opera si individuino sempre i campi per la sua ubicazione. Come se i campi non producessero nulla e non garantiscano reddito agli agricoltori e cibo per il sistema alimentare italiano. Ci opponiamo a un ingiusto sacrificio di terreni agricoli anche per progetti come i boschi urbani o nuove arterie stradali come la variante pedemontana in Canavese. Non è una questione che riguarda solo gli agricoltori ma tutti i cittadini: dobbiamo mobilitarci tutti insieme contro il consumo di suolo fertile».
Una buona partecipazione sia al momento di festa che di mobilitazione. «Siamo molto soddisfatti – continua Barone - per la grande partecipazione degli agricoltori, arrivati non solo da Carmagnola ma anche da Poirino, Pralormo e altri Comuni del Chierese e Carmagnolese. Quando c’è bisogno di difendere l’agricoltura i coltivatori rispondono con determinazione».