13 Ottobre 2021
A 70 anni dalla riforma agraria, il salone del libro ricorda l’unica redistribuzione di ricchezza mai avvenuta in Italia

“La terra restituita ai contadini” al Lingotto, Sala Bianca, il 14 ottobre alle 18,15

Il Salone internazionale del libro di Torino dedica un appuntamento alla presentazione del saggio di Nunzio Primavera "La terra restituita ai contadini”, edito da Laurana, con prefazione di Vincenzo Gesmundo, e propone una riflessione sul ruolo che la riforma agraria di Antonio Segni, Amintore Fanfani e Paolo Bonomi, fondatore della Coldiretti, ha avuto per lo sviluppo economico e sociale dell’agricoltura italiana e del Paese.

Al Lingotto, sede della principale rassegna letteraria italiana, il 14 ottobre alle 18,15, nella Sala Bianca, area esterna padiglione 3, Roberto Moncalvo presidente della Coldiretti piemontese, Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie, e l’autore risponderanno alle sollecitazioni del giornalista Sandro Capitani, direttore della rivista culturale Leggere:tutti.

La riforma agraria ha consentito la più grande, e forse l’unica, redistribuzione di ricchezza mai avvenuta dall’Unità d’Italia e ha messo la pietra tombale sul secolare latifondo improduttivo e parassitario dell’antica nobiltà feudale e degli enti ecclesiastici che caratterizzava il panorama delle campagne in tutta la Penisola.

Sono passati 70 anni da quella stagione di conquiste che portano la firma della Coldiretti. La riforma agraria, le cui linee sono state dettate dall’articolo 44 della Costituzione Repubblicana, ha avviato un processo inarrestabile di ammodernamento dell’agricoltura italiana e ha redistribuito in tutta Italia, anche avvalendosi delle risorse dei Piani verdi 1 e 2, della piccola proprietà contadina e delle successive leggi collegate, ben 3,6 milioni di ettari a oltre un milione di contadini, compiendo un grande atto, forse l’unico mai avvenuto in Italia, di democrazia economica.

Il saggio di Primavera, racconta le genesi e gli effetti di questa storica riforma di cui la Coldiretti è stata protagonista, che ha riconosciuto il ruolo di imprenditore al coltivatore diretto, che ha stabilito l’equiparazione tra lavoro maschile e femminile molto prima del nuovo diritto di famiglia che è del 1975 e che ha dato dignità di impresa alla famiglia coltivatrice con il contributo dei familiari del coltivatore titolare, uomo o donna che sia. Tre conquiste scontate alle quali nessuno oggi pensa. Ma soprattutto ha posto le premesse per la nuova agricoltura asse fondamentale dell’economia italiana ed è su questi temi che interverrà in particolare il presidente Roberto Moncalvo.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi