21 Dicembre 2009
ACCOLTA DALLA CONFERENZA DELLE REGIONI LA RICHIESTA DI COLDIRETTI IN MERITO ALLA PRESA DI SPUMA.

Come noto, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali aveva stabilito con una circolare, che il saccarosio o i mosti aggiunti fino al 1,5% ai vini di base per avviare la presa di spuma (con un ulteriore 0,5% per lo sciroppo di dosaggio previsto per alcune tipologie), potranno sommarsi ai volumi aventi diritto alla DOC/G per gli spumanti.
“Manifestiamo soddisfazione per aver appreso che la conferenza delle Regioni abbia accolto le proposte di Coldiretti e che anche a livello di Ministero si è orientati a dare autonomia alle Regioni stesse nella gestione della presa di spuma – commenta Maurizio Soave, membro di Giunta Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo - Basti ricordare che in Piemonte si produce, tra gli altri spumanti,  l’Asti DOCG, che impatta sull’economia vitivinicola in modo determinante, coinvolgendo un quinto della superficie vitata e  quasi un terzo delle aziende viticole. Per questa importantissima produzione fin dal 1972 si applica un contratto interprofessionale, non senza impegni, rinunce, investimenti e una costante ricerca della qualità. Tramite accordo si fissano annualmente la resa delle uve, i prelievi per promozione e lo stoccaggio ecc, il tutto per tenere agganciata l’offerta alla domanda e per promuovere l’Asti spumante in tutto il mondo”.
“Coldiretti, commenta Domenico Bosco, responsabile nazionale del settore vitivinicolo dell’organizzazione, ha espresso, sin dall’inizio del dibattito che ha portato alla definitiva emanazione della circolare, la propria  contrarietà al suddetto provvedimento, emanato senza la necessaria considerazione sugli effetti economici e di tutela degli interessi dei produttori e di quelli dei consumatori. Prendiamo quindi atto con soddisfazione della volontà politica del ministero di coinvolgere nella gestione concreta della presa di spuma le Istituzioni a livello territoriale”.
La resa del vigneto, nel caso del contratto interprofessionale piemontese del moscato, è stata ridotta per riequilibrare il mercato anni addietro anche del 18%, mentre per la vendemmia 2009 il “taglio” è stato del 5% e si prevedono ulteriori contenimenti, fino al 15%  per la campagna 2010, se non ci sarà una auspicata inversione di tendenza dei consumi. Con la suddetta circolare da un lato si stabiliva, contrariamente a quanto fatto fin’ora, che prodotti esterni (seppur legittimamente usati per avviare la fermentazione che origina il perlage), divengano DOCG, e dall’altro si sancisce una perdita secca per i viticoltori.
“Ora questo pericolo appare scongiurato”- conclude Maurizio Soave. “Diamo atto all’assessore Taricco dell’impegno profuso per modificare una situazione che penalizzava la soprattutto la produzione piemontese.”

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