9 Novembre 2019
COLDIRETTI PIEMONTE – INVESTIRE SU AGRICOLTURA SOCIALE COME NUOVO MODELLO DI WELFARE

Per incentivare progettualità serve sburocratizzare procedure per le imprese

C’è chi si occupa di persone con problemi di dipendenza, oppure chi si dedica a ortoterapia, ippoterapia e altre attività con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma ci sono realtà che seguono il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate oppure che puntano allo sviluppo di un’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della. Una realtà variegata dove è significativa la percentuale di realtà (45%) che attuano l’inserimento socio lavorativo, di supporto alla quotidianità e all’inclusione sociale (25%) spesso indirizzata agli studenti, riabilitazione e servizi terapeutici (20%) ed educazione ambientale (10%), secondo Coldiretti su elaborazioni dati Ismea.

Proprio di agricoltura sociale e cibo civile si è parlato durante l’evento La Campagna è Amica, tenutosi nel contesto di “Coldiretti al Castello”, presso il Castello reale di Moncalieri ed aperto dal saluto del presidente di Coldiretti Torino, Fabrizio Galliati. Presente Matteo Castella, presidente UE.Coop Piemonte, ad intervenire Luigi Genesio Icardi, assessore regionale alla Sanità, che si è impegnato a supportare le proposte di Coldiretti per l’agricoltura sociale, Angelo Ferrero, assessore al Bilancio e Attività Produttive del comune di Moncalieri, che ha raccontato l’esperienza del Comune su questa tematica, Tiziana Ciampolini, direttore di S-NODI Caritas, che ha spiegato il progetto innovativo di collaborazione con Coldiretti, in particolare per quanto riguarda la Spesa Sospesa e Fa bene nell’ambito dei mercati di Campagna Amica, Marco Curto, vice presidente di ANCI Piemonte che ha ricordato l’accordo quadro tra Coldiretti e l’Associazione dei Comuni italiani in cui rientra anche l’agricoltura sociale e Francesco Di Iacovo, professore di Economia e Politica Agraria dell’Università di Pisa che, oltre a moderare l’incontro, ha dato una panoramica di come si sia evoluta l’agricoltura sociale in Italia ed in Piemonte e quali sono le nuove opportunità. E’ stata anche l’occasione per ascoltare le testimonianze di alcune imprese che si occupano nel quotidiano di agricoltura sociale: in particolare Lungaserra la Terra dei Muli, Il filo Rosso con Micaela Soldano, responsabile Donne Impresa di Asti e Agricoopecetto. A chiudere la mattinata il racconto dell’esperienza di Don Domenico Cravero su “Esperienze e prospettive dell’AgriCura”, oltre alla degustazione di un piatto di cibo civile a cura degli agrichef.

“In Piemonte ci sono più di 300 imprese di Campagna Amica impegnate in progetti di agricoltura sociale e che producono cibo civile, oltre a numerose cooperative di UE.Coop che danno possibilità lavorative a quella parte di popolazione svantaggiata e a rischio emarginazione – raccontano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Ora, però, serve che si vada avanti a livello regionale con delibere attuative per dare concretezza al Testo Unico sull’agricoltura. In particolare, come abbiamo fatto presente all’assessore Icardi nel corso dell’evento, serve prevedere procedure semplici e flessibili per le imprese che si occupano di agricoltura sociale e che, grazie alla loro attività consentono, anche ad aree emarginate, di poter avere servizi di welfare utili a dare supporto a quelle famiglie che vivono situazioni di disagio. Investire in percorsi di agricoltura sociale significa riconoscere nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute e di valorizzazione della persona”.

 

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