9 Giugno 2010
BATTERIOSI DEL KIWI: L’ASSESSORATO REGIONALE ALL’AGRICOLTURA ACCOGLIE LE RICHIESTE DI COLDIRETTI PIEMONTE

“Sono pronto ad individuare risorse regionali da concedere ai frutticoltori che sostituiscono le piante di kiwi colpite dalla batteriosi ed a farmi da promotore nella conferenza Stato Regioni della necessità di tutelare la qualità delle piante di kiwi con il passaporto verde alla stregua di quanto avviene per altre specie vegetali”. Questo quanto confermano dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura alla Coldiretti Piemonte, a seguito della comparsa in Piemonte di alcuni focolai di infezione della nuova batteriosi “Psa – Pseudonomas syringae pv. Actinidiae” sulla coltura del kiwi. La Coldiretti del Piemonte ha inviato nei giorni scorsi una lettera all’Assessore Regionale, per sollecitare la Regione ad intervenire tempestivamente a tutela dei frutticoltori piemontesi.
Per questa patologia, che ha già colpito duramente  la coltura nella regione Lazio e, più nello specifico, la provincia di Latina non esiste ad oggi una cura efficace e la profilassi consigliata si basa sulla prevenzione per gli impianti non colpiti e nell’estirpo per gli appezzamenti od i singoli alberi infetti.
“La situazione è estremamente delicata – commenta Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Piemonte dopo aver sentito i tecnici coordinati dal Creso (Centro di ricerca) e dell’Agenzia 4A -  ed è quindi indispensabile che la Regione si muova al più presto in favore del settore; in questo contesto non sono assolutamente accettabili i consueti tempi lunghi, tipici della politica. Ne farebbe le spese uno tra i settori più importanti dell’economia agricola piemontese”.
Coldiretti Piemonte ha dunque espressamente richiesto che la Regione Piemonte ed il Servizio Fitopatologico si facciano urgentemente promotori di una modifica della normativa che porti all’obbligo per i vivaisti ad accreditarsi anche per la produzione di piante di kiwi, oltre che l’obbligo di indicare  tutta la rintracciabilità e controllo fitosanitario del cosiddetto “passaporto verde”, da estendersi anche alla suddetta coltura. È indispensabile agire tempestivamente, al fine di delimitare il problema”.
“Auspichiamo – conclude il direttore Rivarossa - che la Regione Piemonte adotti un piano straordinario di eradicazione della malattia prevedendo anche i relativi rimborsi, così come fatto in passato per le malattie di analoga pericolosità (ad esempio Sharka ed altri).
Considerata  poi, l’importanza della coltura rispetto al PIL regionale, riteniamo importantissima la promozione, da parte della Regione Piemonte, di un programma di ricerca scientifica finalizzato allo studio e al contenimento della patologia”.

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