30 Maggio 2014
COLDIRETTI PIEMONTE A FIANCO DELLA REGIONE PER LE NORME DI ATTUAZIONE DELLA NUOVA PAC

In vista della convocazione del Comitato Agricoltura per i prossimi 4 e 5 giugno, che dovrà stabilire le norme attuative dell’accordo sulla nuova PAC siglato in sede politica il 27 maggio tra le Regioni e il Governo, Coldiretti Piemonte manifesta la totale disponibilità alla Regione Piemonte affinchè l’approccio della realtà amministrativa piemontese sia autorevole e recepisca le indicazioni già manifestate dall’Organizzazione a livello nazionale. Questo poiché il documento in via di redazione sarà la base di riferimento per l’attuazione della Pac nel nostro Paese per i prossimi 6 anni. Infatti, il 4 e 5 giugno saranno scritte le norme attuative dell’accordo politico, raggiunto a livello nazionale tra la Conferenza Stato Regioni, presieduta dall’assessore all’Agricoltura della regione Puglia Fabrizio Nardoni ed il Governo, rappresentato dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
“Siamo allertati affinché, all’interno del Comitato Agricoltura, quanto chiesto da Coldiretti ed accolto dal Ministro Martina e dagli assessori sia confermato, soprattutto in riferimento agli aiuti aggiuntivi destinati alla zootecnia e previsti per i capi in selezione e per il sostegno alle imprese che hanno operato scelte produttive improntate alla qualità e rintracciabilità – dice Roberto Cabiale, vicepresidente di Coldiretti Piemonte -. Il nostro obiettivo è che le norme applicative non stravolgano il senso dell’accordo raggiunto in sede politica ad inizio settimana”.
“La Regione Piemonte con la propria autorevolezza può incidere sulle scelte necessariamente compiute a livello nazionale, dove il Piemonte forte di oltre 80 mila imprese agricole non può essere assente – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte - . La nostra Organizzazione, ad ogni livello, continuerà a svolgere la propria azione  a sostegno di una nuova Pac che metta al primo posto l’imprenditore professionale, con una particolare attenzione ai giovani che stanno scommettendo sull’agroalimentare piemontese e le sue innumerevoli  eccellenze, in grado di garantire livelli occupazionali, tutela del territorio, salvaguardia dell’ambiente, sicurezza alimentare e qualità della vita per l’intera collettività”.

Ecco le principali decisioni assunte il 27 maggio in sede politica.
Relativamente agli aiuti accoppiati saranno ad essi destinati risorse pari ad una quota dell’ 11%, ammontanti a circa 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse in aggiunta  al pagamento disaccopiato. I settori sui quali sono state concentrate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, piano proteico e seminativi (riso, barbabietola e pomodoro da industria), olivicoltura.
Per incentivare il lavoro giovanile è prevista la maggiorazione degli aiuti diretti, nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività, per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro.
Sono stati definiti anche i soggetti beneficiari della Pac, con allargamento della “black list” ed esclusione dai contributi delle banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari, come richiesto da Coldiretti. Si è deciso poi di applicare una riduzione del 50% dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento, 100% per la parte eccedente i 500.000 euro, fatti salvi gli oneri per salari e contributi previdenziali. Sono stati definiti anche i meccanismi per la convergenza, si è scelto di considerare l’Italia come Regione unica, sono state definite  le misure di sostegno per le aree svantaggiate e di montagna, per le quali è stata individuata una diversificazione dei criteri per l’individuazione degli agricoltori attivi ed infine è stato stabilito un aiuto aggiuntivo differenziato per il latte di montagna.
Si è deciso inoltre, di intervenire in maniera integrata con altri strumenti quali i programmi di sviluppo rurale e l’Ocm ortofrutta attivando una misura a favore del pomodoro da industria e una misura in favore della meccanizzazione nelle aree rurali. È stato anche stabilito che nel 2016 verranno effettuate verifiche sull’operatività e sull’attuazione delle nuove misure, alla luce anche delle scelte che verranno compiute dagli altri partner europei.

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