6 Agosto 2015
COLDIRETTI PIEMONTE: AGRICOLTURA SOCIALE UN’ESPERIENZA GIA’ DI SUCCESSO PER LE NOSTRE IMPRESE

Via definitivo alla legge sull'agricoltura sociale dove sono già impegnate centinaia di imprese agricole e cooperative che in Piemonte offrono possibilità lavorative a rifugiati, detenuti, disabili e tossicodipendenti, oltre a qualificati servizi di innovazione sociale sul territorio regionale.
Sono svariate e diversificate le esperienze di agricoltura sociale: dall'inserimento lavorativo di soggetti con dipendenze, all'agricoltura terapeutica, l'ippoterapia, agli Agriasilo e agli orti per anziani volti a migliorare la qualità della vita e la socialità.
"Ancora una volta emerge il grande valore dell'agricoltura come bene comune che, oltre ad avere un peso notevole nella tutela dell'ambiente e nella difesa della salute, dà valore alla persona”, afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte. Proprio perché crediamo nell'importanza dell'agricoltura sociale, sono diversi i progetti già sviluppati nella nostra regione: dal percorso del Cibo Civile promosso da Coldiretti Torino, che partendo dal cibo e dall’agricoltura genera valori sociali, arricchendo il benessere dei singoli e delle comunità; passando  per i progetti di inclusione sociale e lavorativa di soggetti a vario titolo svantaggiati, arrivando quindi al progetto AgriTATA, realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale Linfa Solidale, che finora ha formato oltre 60 imprenditrici agricole di cui 20 attualmente operative per un servizio di assistenza all’infanzia di bambini dai tre mesi ai tre anni di età. L’approvazione della legge a livello nazionale qualifica il percorso che il Piemonte ha sviluppato già da anni”.
Ma molte altre sono le progettualità realizzate sui territori da Coldiretti in quanto forza sociale, per garantire un welfare privato anche in collaborazione con il pubblico: basti
pensare al progetto “A Casa”, in sinergia con il Consorzio Monviso Solidale, finalizzato all’assistenza agli anziani autosufficienti nelle aree rurali con la  collaborazione operativa delle aziende agricole presenti sui territori e adeguatamente formate.
Nell’area del cuneese da anni ormai sono operativi inoltre  i progetti “Buono 2 volte” e “Sportello InSalute”: con il primo vengono valorizzate le aziende che nel produrre cibi e prodotti di qualità si avvalgono della collaborazione di soggetti svantaggiati, favorendone quindi socialità e professionalità, mentre con il secondo progetto, attraverso la capillarità degli uffici Coldiretti, vengono garantiti in aree altrimenti scoperte servizi in ambito sanitario alla cittadinanza.
"Agricoltura sociale vuole dire parlare di produzioni e di economia, vuole dire  non solo offrire dei servizi in campo sociale, ma offrire sul territorio prodotti che hanno un valore aggiunto notevole. Un valore aggiunto di cui Coldiretti é consapevole e per cui valuta positivamente l'approvazione e l’avvio della legge sull'agricoltura sociale", sostiene il direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio. 

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