10 Settembre 2021
Coldiretti Piemonte – alimentare: cresce export con ripresa consumi

L’aumento della produzione industriale è spinto dal record storico fatto segnare per le esportazioni alimentari Made in Italy che registrano un balzo dell’11,2% nel primo semestre per un valore annuale stimato in 50 miliardi nel 2021. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat che evidenziano la crescita della produzione industriale a luglio favorita anche dalla ripresa dei consumi fuori casa con le vacanze estive e le riaperture di bar, ristoranti e agriturismi. Con l’avanzare della campagna di vaccinazione, la riapertura delle attività di ristorazione e le vacanze cresce la domanda di Made in Italy a tavola in Italia e nel mondo con il fatturato alimentare che segna a luglio un balzo del’4,9%. Tra i principali clienti del Made in Italy a tavola nel primo semestre dell’anno ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto ma registrano l’incremento maggiore della domanda con un +18,4%, trend positivo anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di cibo italiano con un incremento del 6,8%, praticamente lo stesso della Francia (+6,7%) che si colloca al terzo posto mentre al quarto la Gran Bretagna dove a causa della Brexit, con l’appesantimento dei carichi amministrativi, l’export alimentare crolla invece del’4,6%.

“A trainare la crescita ci sono, infatti, prodotti base come il vino piemontese il cui export ha fatto un balzo del +16% nei primi sei mesi del 2021, seguito dai prodotti caseari  e dall’ortofrutta scelta per la svolta salutistica a tavola. Certo, a preoccupare restano le importazioni della carne straniera, spesso spacciata, oltretutto per italiana. Con la pandemia - spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. Ora, però, bisogna lavorare al taglio della burocrazia che frena le imprese ed investire su progetti di ampio respiro per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy, agendo anche sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccando tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti”.

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