31 Ottobre 2018
COLDIRETTI PIEMONTE: BENE ACCORDO CON UNCEM CONTRO FRANE E ELLUVIONI

 Nasce l'alleanza fra agricoltori e i comuni montani contro il rischio idrogeologico che colpisce il 91.3% dell'Italia favorito dall'abbandono dei territori di montagna, L'Accordo siglato dal Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo e dal presidente di Uncem (Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani) Marco Bussone punta a contrastare l'erosione dei terreni e la desertificazione favorendo servizi di vigilanza e di soccorso in caso di calamità naturali nei territori di montagna che negli ultimi 20 anni  hanno perso più di un'attività agricola su due con la scomparsa di oltre 300 mila aziende agricole.
L'obiettivo è creare un presidio territoriale permanente contro l'abbandono sviluppando opportunità economiche ed occupazionali fondate sulle grandi risorse ambientali, paesaggistiche ed agroalimentari dei comuni di montagna.
Il Piemonte è la regione che ha più ampia superficie forestale arborea in Italia con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui i boschi coprono 932 mila ettari. In questi ultimi vivono quasi 1 miliardo di alberi e sono presenti 52 specie arboree e 40 specie arbustive con una grande variabilità di composizione e struttura.
"Incentivare il presidio del territorio nei contesti rurali e nelle aree montane promuovendo lo sviluppo e la creazione di filiere forestali, al fine di mantenere forme di regimazione e protezione delle risorse idriche oltre che di contribuire efficacemente all'azione di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici è l'obiettivo cin con Uncem ci proponiamo - spiegano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale –. I boschi della nostra regione, se valorizzati con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali e di montagna. I nostri imprenditori agricoli che presidiano quei territori grazie al loro lavoro rendono possibile il mantenimento di borghi altrimenti abbandonati dove le tradizioni agroalimentari vengono ancora tramandate. Attraverso la rete di Campagna Amica, oltretutto, le produzioni rurali hanno modo di diffondersi, essere valorizzate e conosciute”. 

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