L’impastatrice entra nel nuovo paniere Istat, ma attenzione all’origine dei prodotti per produzioni davvero tricolori
La macchina impastatrice entra nel nuovo paniere Istat, ma attenzione alla provenienza delle farine. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel commentare il boom di produzione casalinga di pasta, pizza e dolci dovuta all’emergenza Covid. La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche a causa del lockdown ha spinto al ritorno della cucina casalinga con la riscoperta di ricette e dolci della tradizione.
Il Piemonte è particolarmente vocato alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, da quella di Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione a quella di Torino con 19500 ettari e più di 1 milioni di quintali, da Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ad Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali.
“Che farina viene usata? E’ questa la domanda da porsi per gli acquisti famigliari e non solo. Oggi più che mai, per ragioni di sicurezza alimentare ma soprattutto di economia territoriale, è necessario utilizzare la farina derivante da grano italiano. Va, infatti, incentivato in questo momento il #MangiaItaliano, motivo per cui stiamo chiedendo da mesi anche alla GDO di privilegiare negli approvvigionamenti sugli scaffali i prodotti del nostro territorio – spigano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Proprio da queste esigenze, per dare garanzia di tracciabilità ai consumatori ed una prospettiva di reddito alle imprese, è nato il progetto di filiera Gran Piemonte grazie al quale si avranno 300 mila quintali di frumento tenero, ovvero circa 5 mila ettari seminati, che diventeranno l’ingrediente principe di ottimi prodotti da forno 100% Made in Piemonte. In generale – concludono Moncalvo e Rivarossa - Ai consumatori consigliamo di scegliere gli ingredienti badando alla loro provenienza, verificando l’etichetta d’origine, e di valorizzare la farina locale acquistando il Made in Italy ed in Piemonte. Solo così si possono preparare davvero dolci, pane, pizza e focaccia 100% tricolori”.
