Potrebbero essere gravi gli effetti della Brexit perché andrebbero in fumo 3,3 miliardi di esportazini agroalimentari Made in Italy. La voce più importante della tavola è rappresentata dal vino, con un valore di 810 milioni di euro di esportazioni nel 2017. Al secondo posto tra i prodoti agroalimentari italiani più venduti c'è la pasta, ma rilevante è ance il ruolo dell'ortofrutta, dei formaggi e dell' olio d'oliva.
"Il nostro vino, grazie alla sua eccellente qualità, è particolarmente apprezzato all'estero e fino ad ora ha trovato un buon riscontro anche in Gran Bretagna. Adesso a risentirne potrebbe essere l'export relativo al comparto vitivinicole che ammonta al 20% della produzione piemontese - evidenziano
Fabrizio Galliati vice presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale -. Il rischio è che con l’uscita dall’Unione Europea si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane e che l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti, diffusa già in vari supermercati britannici, bocci ingiustamente quasi l’85% del Made in Italy a denominazione di origine (Dop). Si tratta di una tipologia di etichettatura del tutto fuorviante ed incompleta che rischia di escludere dalla dieta anche alimenti sani e naturali tra cui anche i prodotti di eccellenza Made in Piemonte, quale il Gorgonzola, con ripercussioni economiche che gravano sulle imprese produttrici".
5 Giugno 2018
COLDIRETTI PIEMONTE -BREXIT: AD ESSERE COLPITO POTREBBE ESSERE IL VINO MADE IN PIEMONTE