7 Ottobre 2020
Coldiretti Piemonte – cinghiali: prolungare periodo di caccia e potenziare numero di guardie venatorie

Situazione insostenibile, servono misure straordinarie per il contenimento e sbloccare iter decreto legge ministeriale

 

“A fronte di una situazione davvero insostenibile, è quanto mai urgente che la Regione prenda seri provvedimenti sulla questione selvatici: dal prolungare eccezionalmente il periodo di caccia in forma non selettiva al potenziare il numero di guardie venatorie per l’attività di controllo, nonostante le restrizioni imposte dal Covid, fino ad occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori rispetto all’attuazione della caccia di selezione”. E’ quanto commentano Roberto Moncalvo  presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale rispetto al proliferare della fauna selvatica, in seguito ancora al grave incidente stradale sull’autostrada A26 che è costato la vita a due giovani.

“Prendiamo atto – proseguono Moncalvo e Rivarossa - che la Regione si sia fatta portavoce con la Ministra Bellanova della problematica cinghiali, ma la situazione è insostenibile ed urgente per cui serve attuare al più presto misure straordinarie e va accelerato l’iter del decreto legge ministeriale, che aspettiamo ormai da tempo, per modificare la legge in vigore anche alla luce del fatto che la fauna selvatica rientra nel patrimonio dello Stato”.

In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. In Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti causati dalla fauna selvatica con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno, ma con la tendenza ad aumentare.

“A rischio ci sono sia l’incolumità dei cittadini sia i raccolti dei nostri imprenditori – proseguono Moncalvo e Rivarossa -. Oltretutto non possiamo dimenticare anche le aggressioni ai greggi da parte di lupi e animali selvatici che, dalla montagna, ormai sono scesi nelle aree collinari, mettendo in serio pericolo e difficoltà le imprese agricole e la popolazione. Non possiamo permettere che le nostre aree rurali e di montagna si spopolino dopo anni di lavoro e di presidio grazie proprio all’impegno degli agricoltori che mantengono vivi i territori”.

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