7 Ottobre 2022
Coldiretti Piemonte – commercio: italiani tagliano cibo nel carrello

Volano acquisti low cost, intervenire subito sui rincari energia

Il caro bollette taglia del 3,2% gli acquisti alimentari degli italiani nel 2022 che sono però costretti a spendere il 4% in più a causa dei rincari determinato dalla crisi energetica e delle materie prime mentre in Europa. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti nei primi otto mesi dell’anno su dati Istat relativi al commercio al dettaglio ad agosto che, rispetto allo stesso periodo del 2021, fanno registrare una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistate, in controtendenza rispetto ai beni non alimentari che crescono in volume del 4,6%.

“L’impatto dell’inflazione è evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare nei primi otto mesi un balzo del + 9,5% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Il rischio è quello, infatti, di un pericoloso abbassamento degli standard di sicurezza alimentare – fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi , dal +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Ma aumenti riguardano anche il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Bisogna intervenire –concludono - subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese. Rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Piemonte e della Dieta Mediterranea”.

 

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