16 Luglio 2021
Coldiretti Piemonte – commercio: record storico dell’export con 17 miliardi

Il Made in Piemonte sempre più apprezzato oltre i confini nazionali

L’alimentare Made in Italy fa registrare il record storico nelle esportazioni con un valore di quasi 17 miliardi mai raggiunto in passato nei primi cinque mesi del 2021, dopo essere stato peraltro l’unico settore in crescita anche nell’anno precedente in piana pandemia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero con un ulteriore balzo dell’alimentare dell’8,9% da gennaio a maggio.

“Il Piemonte ha contribuito all’export con circa 3 miliardi nei primi 6 mesi del 2020 – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale –, ma per difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero bisogna considerare il settore agroalimentare come vera e propria risorsa strategica. L’emergenza sanitaria Covid ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea. A trainare la crescita ci sono, infatti, prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati, seguito dall’ortofrutta fresca. Con la pandemia si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. Ora, però, bisogna lavorare al taglio della burocrazia che frena le imprese ed investire su progetti di ampio respiro per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy, agendo anche sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccando tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti. Per sostenere la vera ripartenza, con il Recovery Plan, sono strategici i progetti sull’agroalimentare Made in Italy presentati da Coldiretti in grado di creare un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni: dalla digitalizzazione delle campagne all’ innovazione tecnologica, dalla creazione di foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città agli invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua. Questi ed altri progetti cantierabili da subito per la crescita sostenibile del Paese. Come anche –concludono Moncalvo e Rivarossa - i fondi europei vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all’intero Sistema Paese con un impegno di lungo periodo. Per far crescere il Made in Italy, infatti, sono fondamentali i contratti di filiera in grado di garantire una equa distribuzione di valore fra tutti i componenti”.

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