4 Aprile 2018
COLDIRETTI PIEMONTE: CON OBBLIGO STABILIMENTO IN ETICHETTA TRIONFA LA TRACCIABILITA’

 
Sede e indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento non saranno più tabù nell'etichetta degli alimenti. Scatta, infatti, l'obbligo di indicare tali informazioni con l'entrata in vigore il 5 aprile del Decreto Legislativo 15 settembre 2017 n. 145, dopo 180 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 235 del 7 ottobre 2017.
Una norma per consentire di verificare se un alimento è stato prodotto o confezionato in Italia sostenuta dai consumatori che per l'84% ritengono fondamentale conoscere, oltre all'origine degli ingredienti, anche il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione, secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole.
Con l'obbligo arrivano anche sanzioni, in caso di inadempimento, che vanno da 2000 euro a 15.000 euro, per la mancata indicazione della sede dello stabilimento o se non è stato evidenziato quello effettivo nel caso l'impresa disponga di più stabilimenti. Se l'operatore del settore alimentare disponga di più stabilimenti, è consentito indicare tutti gli stabilimenti purchè quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno identificativo, mentre nel caso di prodotti non destinati al consumatore finale ma alla ristorazione collettiva (es. ristoranti, mense) o all'azienda che effettua un'altra fase di lavorazione, ci si può limitare a indicare la sede dello stabilimento solo sui documenti commerciali di accompagnamento.
"Dopo l'abrogazione, l' Italia ha stabilito la reintroduzione di questa norma nello scorso ottobre al fine di garantire, oltre che una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo - spiegano Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale -. Un importante risultato sulla strada della trasparenza che la nostra Organizzazione precorre da sempre a favore dei consumatori e a garanzia della salute dei cittadini. Ora, insieme allo stabilimento di lavorazione è necessario prevedere l'indicazione obbligatoria d'origine degli ingredienti poiché ancora oltre 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima. Per questo continuiamo la battaglia verso la tracciabilità affinchè al più presto arrivi l'etichettatura obbligatoria d'origine anche per i trasformati della frutta a tutela del Made in Piemonte".
Coldiretti insieme alla Fondazione Campagna Amica ha avviato la raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola. E' possibile firmare la petizione sul sito: www.stopcibofalso.coldiretti.it oltre che presso i mercati di Campagna Amica diffusi su tutto il territorio.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi