29 Aprile 2022
Coldiretti Piemonte – con stop olio di palma incentivare burro made in Piemonte

L’Italia importa olio di palma dall’Indonesia per un valore di circa 590 milioni di euro che rappresentano quasi la metà del totale delle importazioni dall’estero, le quali ammontano a 1,3 miliardi di euro nel 2021, in aumento del 15% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione dell’entrata in vigore della decisione dell'Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese e il primo produttore mondiale, a causa delle difficoltà sul mercato interno e del rischio di tensioni sociali.

L’olio di palma è utilizzato nell’industria alimentare in alimenti dolci e salati come biscotti, brodi e zuppe, dolciumi, creme spalmabili, torte, grissini, brioche e alcuni piatti pronti. Una possibilità che oggi può essere addirittura nascosta ai consumatori per effetto della circolare dal Ministero dello Sviluppo economico emanata all’inizio di aprile che consente all’industria alimentare di utilizzarlo in sostituzione di quello di girasole senza indicarlo esplicitamente in etichetta.

“Si tratta di un prodotto che già molte imprese in Italia hanno deciso di sostituire poiché alle preoccupazioni sull’impatto sulla salute, a causa dell’elevato contenuto di acidi grassi saturi, si aggiungono quelle dal punto di vista ambientale perché – fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale – l’enorme sviluppo del mercato dell’olio di palma sta portando a livello globale al disboscamento selvaggio di vaste foreste, senza dimenticare le denunce per lo sfruttamento del lavoro e l’inquinamento provocato dal trasporto a migliaia di chilometri di distanza dal luogo di produzione”.

Per l’opposizione crescente dei consumatori, la scritta “senza olio di palma” è diventata una delle più diffuse sugli scaffali di negozi e supermercati.

“Una alternativa all’olio di palma può essere, soprattutto in Piemonte dove il comparto lattiero-caseario registra una produzione lorda vendibile di 390 milioni, conta 2000 aziende produttrici con circa 8000 addetti e 51 specialità di formaggi, il burro, ideale per ogni tipo di preparazione da forno. Per questo vanno incentivati gli accordi di filiera coinvolgendo l’industria di trasformazione, soprattutto dolciaria largamente presente sul nostro territorio regionale, per far sì che quest’ultima possa utilizzare esclusivamente il burro 100% Made in Italy ed in Piemonte, anziché acquistarlo interamente nel nord Europa”, concludono Moncalvo e Rivarossa.

 

 

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