28 Luglio 2015
COLDIRETTI PIEMONTE: CONSEGNATA 1 TONNELLATA DI PESCHE AL SERMIG

Torino – Il cortile dell’Arsenale della Pace si è tinto di giallo e di blu: i colori delle magliette indossate dai numerosi giovani di Coldiretti Piemonte e del Sermig che hanno preso parte alla staffetta della solidarietà, in occasione della giornata dell’ortofrutta indetta da Coldiretti a livello nazionale.
Solidarietà la parola d’ordine del pomeriggio durante il quale il presidente ed il direttore di Coldiretti Torino Fabrizio Galliati e Michele Mellano, insieme ai dirigenti arrivati dalle varie province della nostra regione e con la collaborazione di Giovani Impresa, hanno raccolto il testimone proveniente da Expo ed hanno proseguito la staffetta presso l’Arsenale della Pace dove è stata distribuita una tonnellata di nettarine.   
“Ringraziamo Coldiretti Piemonte per questo gesto di solidarietà davvero importante per noi. Il Sermig, infatti, va avanti proprio grazie al sostegno ed alla generosità di chi è sensibile e ha buona volontà.  Ricevere in dono un ottimo frutto del nostro territorio piemontese, come la pesca, è un atto di attenzione verso la salute dei nostri giovani”, ha affermato Ernesto Olivero fondatore del Sermig.
Nel panorama frutticolo piemontese a spiccare sono proprio le pesche con una produzione che ammonta ad 1 milione e mezzo di quintali di cui oltre il 30 per cento viene esportato all’estero. Le aziende produttrici sono 3 mila, collocate soprattutto nel cuneese, torinese ed alessandrino, per un totale di 9 mila addetti.
Il settore ortofrutticolo piemontese risente però del provvedimento imposto da Putin poiché il 60 per cento dei 2 milioni di quintali di frutta prodotti in Piemonte è destinato ai paesi stranieri, di cui il 40 per cento proprio alla Russia. Con l’embargo, la perdita per le nostre aziende frutticole è gravissima ed il comparto agroalimentare registra già un danno di 60 milioni di Euro. Questa situazione sta producendo anche uno sconvolgimento degli equilibri di mercato: le produzioni ortofrutticole, infatti, degli altri paesi europei, respinte dalla Russia, vengono riversate sul nostro mercato italiano, facendo calare vertiginosamente i prezzi. A farne le spese, ancora una volta, sono le aziende agricole, i cui prodotti non ottengono la giusta remunerazione e valorizzazione. Per questo motivo Coldiretti chiede il sostegno dell’Unione Europea affinché predisponga misure adeguate.
Un pomeriggio di solidarietà, quindi, per dare un concreto sostegno attività del Servizio Missionario Giovani, ma anche un momento per focalizzare l’attenzione sul settore frutticolo piemontese i cui prodotti sono sinonimo di salute e genuinità.

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