8 Settembre 2015
COLDIRETTI PIEMONTE: CONTINUA LA PROTESTA AL BRENNERO PER FERMARE IL FINTO MADE IN ITALY

Continua la mobilitazione degli agricoltori che già dalle prime ore del mattino hanno affollato la frontiera del Brennero, tra Italia e Austria, con trattori, manifesti e bandiere.
Coldiretti Piemonte non ha abbandonato il presidio, anzi è presente per il secondo giorno con i suoi allevatori provenienti dalle varie province: da Torino a Cuneo, da Alessandria ad Asti, da Novara-Verbano Cusio Ossola a Vercelli-Biella. Presenti il presidente ed il direttore regionali Delia Revelli ed Antonio De Concilio, oltre  ai direttori, i presidenti ed i dirigenti delle varie province piemontesi. 
Arrivati anche il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, reduce dal Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles dove sono state varate importanti misure di sostegno all’agricoltura, ed il Presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo.
“Come stiamo vedendo qui al Brennero, fermando i camion che vanno verso l’Italia, c’è un flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere e che vengono poi spacciati come Made in Italy. Questo va a gravare sulla nostra economia provocando l’abbandono delle campagne con conseguenze devastanti sull’occupazione, senza dimenticare che tale sistema inganna i consumatori italiani e mette a rischio la sicurezza alimentare”, ha affermato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte.  
Aperte, con l’aiuto delle Forze dell’Ordine, cisterne di latte provenienti dalla Germania e dirette ad una grande multinazionale straniera che opera in Italia, scovati camion frigo dalla Lituania e dall’Austria con carote e cavolfiori destinati a Catania, oltre a tonnellate di patate, pasta fresca, yogurt destinato a Verona ed anche piante e fiori per la riviera ligure. Tutti questi prodotti sull’etichetta riportano il tricolore, ma non sono chiari i dati di provenienza e molte volte sono contenuti in sacchi anonimi pronti ad essere marchiati come Made in Italy.
“Trovati su un camion frigo 10 mila kg di burro destinato ad aziende piemontesi: un’assurdità che mortifica le produzioni dei nostri allevatori che non riescono a recuperare dagli attuali prezzi di mercato i costi del loro lavoro – ha spiegato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte - Continuiamo a batterci per l'obbligo di indicazione dell'origine in etichetta che non è solo un aiuto al settore agroalimentare italiano, indebolito dall'assenza di regole, ma anche una risposta etica per mettere i consumatori nelle condizioni di sapere cosa acquistano".

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