2 Aprile 2020
Coldiretti Piemonte – coronavirus: necessaria una giusta attenzione per la filiera del legno

Richiesta alla Regione la proroga per il taglio dei boschi cedui 

Con l’avvio della primavera si celebra la Giornata internazionale delle foreste segnata, quest’anno, dall’emergenza sanitaria in atto che sta colpendo anche il settore forestale.

“Purtroppo si sono dovuti chiudere cantieri, lasciati incompleti e disallestiti frettolosamente a marzo, quando tutta l’operatività è stata bloccata – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -, ma non possiamo dimenticare l’importanza che riveste, per il Piemonte, la filiera del legno. L’attuale periodo di sospensione all’attività, infatti, rischia di generare, in termini produttivi ed economici, una ricaduta negativa non solo rispetto all’immediato, ma anche in riferimento alla prossima stagione termica. Per tale motivazione riteniamo sia importante creare le condizioni affinché, superata la fase emergenziale, le imprese forestali possano usufruire di un allungamento della stagione di taglio. La produzione, a livello locale, di legna da ardere e cippato, infatti, rientrano a pieno titolo tra le attività essenziale e rappresentano una risorsa che merita la giusta attenzione, anche al fine di evitare un incremento della quota di materiale di importanzione. Questo a supporto di un intero settore che svolge un ruolo chiave  anche in termini di ecosostenibilità ambientale”.

In Piemonte vivono quasi 1 miliardo di alberi e sono presenti 52 specie arboree e 40 specie arbustive con una grande variabilità di composizione e struttura. E’ la regione, che a livello nazionale, ha la più ampia superficie forestale arborea con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui i boschi coprono 932 mila ettari.

“Solo i boschi gestiti in modo sostenibile assolvono al meglio funzioni importanti per la società come la prevenzione degli incendi, delle frane e delle alluvioni o l’assorbimento di CO2. Grazie al lavoro ed alla presenza costante delle nostre aziende, è possibile preservare i territori dall’abbandono, svolgendo un insostituibile presidio rispetto all’assetto idro-geologico dell’intera regione, e mantenere un patrimonio naturale che ha una grande valenza turistica ed ambientale”, concludono Moncalvo e Rivarossa.

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