12 Marzo 2020
Coldiretti Piemonte – Coronavirus: occorre semplificazione voucher per i nostri stagionali

Con i confini chiusi, a rischio Made in Piemonte raccolto da stagionali stranieri

Con il blocco delle frontiere è a rischio più di ¼ del Made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti, con l’inizio delle campagne di lavorazione delle primizie, dagli asparagi alle fragole, nel sottolineare gli effetti disastrosi della chiusura dei confini anche verso l’Europa dell’est da dove vengono la maggioranza dei braccianti agricoli.

I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 proprio in agricoltura con la vendemmia per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Nel corso degli anni successivi quello dei campi è stato l’unico settore rimasto legato all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) e gli accresciuti appesantimenti burocratici che ne hanno limitato l’utilizzo e per questo ora in una situazione di emergenza vanno eliminati.

In Piemonte i voucher sono utili soprattutto nel periodo della vendemmia, ma non sono solo: ad usufruirne sono anche le imprese ortofrutticole per la raccolta di frutta e verdura. Oltre 5 mila aziende vitivinicole piemontesi hanno, negli scorsi anni, atteso  l’attivazione della procedura per generare circa 13 mila posti di lavoro durante la raccolta dell’uva.

“Alla luce di questo futuro scenario che si prospetterà anche nella nostra regione, occorre subito una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa consentire da parte di studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nei nostri territori – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti sull’economia e il lavoro, che si era dimostrato valido anche per aumentare l’occupazione e l’emersione del sommerso, deve essere ora un obiettivo da perseguire”.

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