29 Aprile 2021
Coldiretti Piemonte – covid: prorogare permesso per stranieri

A rischio la raccolta, serve sburocratizzare procedure

Con l’emergenza Covid che ha provocato lo stop ai collegamenti con l’India e altri Paesi da cui provengono circa 35mila lavoratori impegnati nelle campagne italiane è necessario prorogare i permessi dei lavoratori stranieri già presenti in Italia che scadono il 30 aprile per poter continuare a garantire la continuità delle produzioni agroalimentari Made in italy e i rifornimenti alle famiglie. E’ quanto Coldiretti nel sottolineare l’urgenza di affrontare il problema della sburocratizzazione del lavoro nei campi in un momento particolarmente delicato per il Paese. Il problema della scadenza dei permessi di lavoro interessa oltre 30mila operai agricoli stranieri che potrebbero essere costretti a tornare nei propri Paesi proprio all’avvio delle attività di raccolta di frutta e verdura.

“In questa ottica è importante inserire nella prossima riforma della Politica Agricola (Pac) una clausola sociale di condizionalità per subordinare la concessione alle imprese agricole di aiuti e risorse europee al rispetto dei contratti collettivi e dei diritti dei lavoratori –spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -.Occorre nella Pac puntare su un’assegnazione di risorse che consideri anche il contributo alla sostenibilità ambientale sociale e all’occupazione da parte delle imprese agricole con l’obiettivo di valorizzare la distintività delle produzioni di cui la tracciabilità dell’origine e l’etichettatura sono i principali strumenti per recuperare valore sul mercato. L’opportunità di un lavoro in agricoltura deve essere, dunque, accompagnata da un piano per la formazione professionale e misure per la semplificazione ed il contenimento del costo del lavoro. Serve – concludono - anche una radicale semplificazione che possa ridurre la burocrazia, garantire flessibilità e tempestività del lavoro stagionale in un momento in cui tanti lavoratori di altri settori sono in difficoltà. In Piemonte, la raccolta dell’ortofrutta solitamente vede coinvolte 8 mila imprese che necessitano di 20 mila raccoglitori. Guardando poi oltre ci sarà la medesima necessità per la vendemmia durante la quale, negli scorsi anni, oltre 5 mila aziende vitivinicole piemontesi hanno atteso l’attivazione della procedura per generare circa 13 mila posti di lavoro proprio durante la raccolta dell’uva”.

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