9 Marzo 2016
COLDIRETTI PIEMONTE – CRISI SETTORE CUNICOLO: URGENTE FAR RIPARTIRE IL RIFERIMENTO DEL PREZZO

E’ un momento difficile per la cunicoltura. Il Piemonte, dopo il Veneto, è la seconda regione per importanza nel settore cunicolo: conta, infatti, 230 allevamenti per quasi 1 milione di capi, concentrati in particolare nelle province di Cuneo, Torino e del nord Piemonte. A seguito della sospensione delle attività della CUN Cunicola (Commissione Unica Nazionale dei conigli vivi da carne da allevamento), è venuto a mancare anche il riferimento del prezzo per tutta la filiera generando confusione ed innescando speculazioni. Coldiretti aveva richiesto urgentemente al Ministero delle Politiche Agricole una riunione di confronto affinché tutti gli attori si impegnassero per il futuro del comparto e per dare, soprattutto, un riferimento di prezzo agli allevatori piemontesi ed all’intera filiera.
“Grazie anche alle sollecitazioni di Coldiretti Piemonte, si è tenuta ieri la riunione presso il MIPAAF, alla quale hanno partecipato i nostri dirigenti e funzionari Confederali, esternando la forte volontà di far ripartire a breve l’operatività della CUN Cunicola”, ha affermato Delia Revelli Presidente di Coldiretti Piemonte.
Al settore manca anche la tracciabilità sul prodotto, uno strumento fondamentale per la tutela dei produttori locali. “L’attuale Regolamento UE 1169/2011 prevede, dal 1°aprile 2015, l’obbligo di indicare il paese d'origine o luogo di provenienza per le carni suine, ovi-caprine e pollame (fresche, refrigerate o congelate) ma non contempla ancora quelle cunicole – ha concluso Delia Revelli – Coldiretti continua, quindi, a portare avanti la battaglia per ottenere la tracciabilità poiché solo così possiamo tutelare i consumatori rendendoli consapevoli di quanto il prodotto che portano sulle loro tavole sia vero Made in Italy”.  

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