24 Aprile 2024
Coldiretti Piemonte – dazi: occasione persa per il nostro grano

Incentivare progetti di filiera come Gran Piemonte per ridurre dipendenza dall’estero

Il via libera definitivo dal Parlamento europeo alla proroga fino a giugno 2025 della sospensione dei dazi sulle importazioni agroalimentari dall'Ucraina, rappresenta un’occasione persa per il grano italiano. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la proroga, sottolineando che se da un lato è prioritario sostenere l’Ucraina, dall’altro la mancata estensione al grano della clausola di salvaguardia come “freno di emergenza”, rischia di creare gravi distorsioni all’interno del mercato europeo dei cereali. Mercato già destabilizzato dall’invasione di prodotto russo e turco che ha fatto crollare i prezzi pagati agli agricoltori.

Grazie anche alle agevolazioni, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, gli arrivi in Italia di grano tenero ucraino per il pane sono quadruplicati (+283%) nel 2023 rispetto al 2021 prima dell’inizio della guerra, arrivando a quota 470 milioni di chili.

“Per sostenere la martoriata Ucraina, senza danneggiare i produttori italiani ed europei, la Coldiretti ha proposto l’utilizzo dei magazzini europei per stoccare i cereali ucraini, evitando che entrino nel mercato comune e destinandoli, invece, ai Paesi che non hanno cibo a sufficienza per sfamare la popolazione, come i Paesi africani”, racconta Mauro Bianco, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore cerealicolo.

“Ancor più alla luce di questi scenari, occorre ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito ad accordi di filiera come il progetto piemontese, insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, di Gran Piemonte tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari di grano tenero - spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. L’obiettivo deve essere quello di valorizzare al meglio le produzioni locali di grano, garantire una sempre più positiva remunerazione agli agricoltori e offrire completa tracciabilità e qualità ai consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.

 

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