10 Aprile 2019
COLDIRETTI PIEMONTE – DECRETO FLUSSI: FARE PRESTO, LAVORATORI STAGIONALI FONDAMENTALI PER LA PRODUZIONE DEL MADE IN PIEMONTE

 Scatta la corsa all'ingresso di 18 mila lavoratori stagionali extracomunitari in Italia sulla base del Decreto Flussi 2019. Il provvedimento che regola l'arrivo di manodopera straniera in Italia è stato appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La quota riguarda lavoratori subordinati stagionali provenienti da Albania, Algeria, Bosnia - Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d'Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Macedonia, Montenegro, Niger, Nigeria, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.
Dal "click day", fissato per mercoledì 24 aprile, è possibile presentare le domande di ingresso on line per i lavoratori stagionali extracomunitari che troveranno occupazione soprattutto in agricoltura che, insieme al turismo, è il settore con maggiori opportunità occupazionali in particolare nelle grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino, fino, ma anche negli allevamenti .
In totale - evidenzia la Coldiretti - fra stagionali e permanenti sono 345 mila i lavoratori stranieri impiegati in agricoltura, per un totale di giornate di occupazione pari a 29.437.000.
A livello piemontese lo scorso anno sono stati impiegati oltre 1600 lavoratori stranieri stagionali provenienti soprattutto dall'Albania, dalla Macedonia, dalla Tunisia, dall'India e dal Marocco.
"Auspichiamo vengano confermati i numeri dello scorso anno - spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Occorre però velocizzare l’iter burocratico, sia in Italia sia nei nostri consolati all’estero, al fine di consentire alle imprese di poter assumere il personale nel momento del bisogno. I lavoratori stranieri – continuano Moncalvo e Rivarossa – vengono impiegati, soprattutto nella nostra Regione per la raccolta dell’uva, della frutta e degli ortaggi. Risorse fondamentali in particolare nel cuneese, che l’anno scorso ne ha assorbiti 1100, ma anche nel torinese e nell’astigiano. Contribuiscono, insieme ai nostri imprenditori, alla produzione delle eccellenze Made in Piemonte ed esportate in tutto il mondo”.

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