16 Giugno 2020
Coldiretti Piemonte – Fase 3: al via centri estivi nelle fattorie didattiche per imparare in sicurezza

Avviata la riapertura dei centri estivi: le fattorie didattiche pronte ad integrare l’offerta di servizi educativi per l’infanzia. Una valida alternativa viene offerta dalle fattorie didattiche del Piemonte che possono accogliere i bambini in sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel commentare l’avvio della Fase 3 in cui, sulla base del rapporto Istat, si vede, in Italia, una ridotta copertura del bacino potenziale di utenza da parte dei servizi educativi per l’infanzia.

“Attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, è stato possibile coinvolgere negli ultimi venti anni, a livello nazionale, circa 10 milioni di bambini di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori – spiega Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte -. Sulla scia di questa esperienza, la rete delle fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte, può rappresentare, in questo momento di emergenza, un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, attraverso la didattica in campagna”.

“In Piemonte abbiamo 205 fattorie didattiche accreditate dalla Regione – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Si tratta di aziende agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Sono, quindi, luoghi ideali in cui accogliere piccoli gruppi tenendo conto delle norme di sicurezza, distanza e igiene previste dal Dpcm dell’11 giugno e dalle ordinanze regionali. Non è un caso che delle 43.399 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail appena lo 0,06% riguarda l’agricoltura, dove peraltro non si è mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione. L’obiettivo è sia aiutare i genitori in questo momento particolare sia continuare a formare futuri consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce l’agricoltura con il cibo che raggiunge ogni giorno la nostra tavola”.

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