31 Ottobre 2025
Coldiretti Piemonte – filiera avicola: servono regole europee chiare per difendere competitività

Il comparto avicolo rappresenta oggi una delle eccellenze più avanzate del sistema agroalimentare italiano, un risultato che testimonia la solidità di una filiera che produce valore, occupazione e sicurezza alimentare, ma che allo stesso tempo deve confrontarsi con uno scenario sempre più complesso, in cui le politiche europee, le tensioni sui mercati internazionali e le crisi sanitarie rischiano di comprometterne la competitività. E’ quanto ha affermato Coldiretti nell’ambito della alla tavola rotonda “Competitività, sicurezza alimentare e fiducia del consumatore: il futuro della filiera avicola italiana nel contesto globale”, organizzata da Unaitalia nell’ambito dell’assemblea generale “L’avicoltura italiana guarda al futuro”.

La filiera avicola del Piemonte conta oltre 32 milioni di capi per 1158 aziende e gli allevamenti avicoli sono oltre 300 per una produzione di 900 milioni di uova all’anno. E’ il nord Italia a fornirne la maggior parte delle uova presenti sul mercato con il Piemonte che è la quarta regione per produzione con circa 100 aziende addette che con alta professionalità soddisfano il rapporto interno produzione/consumo.

“La filiera avicola garantisce ai cittadini prodotti sicuri e tracciabili nel rispetto dei più severi standard europei in materia di benessere animale e sostenibilità ambientale. La mancanza di reciprocità negli scambi commerciali con Paesi extra Ue continua, però, a generare forme di concorrenza sleale, con prodotti importati a prezzi inferiori e ottenuti in condizioni produttive non paragonabili a quelle europee”, spiega Bruno Mecca Cici vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega alla zootecnia.

“Abbiamo bisogno di una sostenibilità reale, che tenga insieme obiettivi ambientali, economici e sociali. Solo così l’Europa potrà difendere la propria capacità produttiva e la sicurezza alimentare dei cittadini, rafforzando un modello di sviluppo che è parte integrante della nostra identità”, concludono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.

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