17 Novembre 2023
Coldiretti Piemonte: finalmente stop a burger e salsiccia fake

Italia segue l’esempio francese contro gli inganni a tavola

 Dalla legge approvata definitivamente dal Parlamento arriva anche lo stop all’uso distorto di denominazioni tradizionalmente riferiti a prodotti a base di carne ma composti su base vegetale come prosciutto, burger e salsiccia veg che rappresentano pratiche commerciali sleali i nei confronti dei consumatori. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento ad uno degli articoli della legge che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali, seguendo l’esempio francese.

La norma è in linea con l’intervento della Corte di Giustizia Europea, che in materia di false attestazioni di denominazioni vegetali, ha dichiarato illegittimo il riferimento al latte per presentare sul mercato prodotti a base di soia.  Secondo la Corte di giustizia europea “i prodotti puramente vegetali non possono, in linea di principio, essere commercializzati con denominazioni, come ‘latte’, ‘crema di latte’ o ‘panna’, ‘burro’, ‘formaggio’ e ‘yogurt’, che il diritto dell’Unione riserva ai prodotti di origine animale” anche se “tali denominazioni siano completate da indicazioni esplicative o descrittive che indicano l’origine vegetale del prodotto in questione”.

“Viene, infatti, previsto che un apposito decreto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare definisca una lista di denominazioni che, richiamando prodotti vegetali, possano indurre in errore il consumatore – commentano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Una esigenza per contrastare gli inganni che sempre più spesso inducono a modificare scelte di acquisto verso prodotti che risultano anche arricchiti con additivi, coadiuvanti e sostanze di sintesi per edulcorare sapori e modificare colori. Vengono in ogni caso fatte salve l’aggiunta di proteine vegetali ai prodotti di origine animale e alle eventuali combinazioni di prodotti che non sono sostitutivi di quelli di origine animale. La violazione del divieto risulta sanzionata sul piano amministrativo anche con la confisca del prodotto e il divieto di accesso a contributi pubblici fino a prevedere la chiusura dello stabilimento. Permettere a dei mix, non solo vegetali, di utilizzare la denominazione di carne significa infatti spesso di favorire prodotti ultra-trasformati con ingredienti frutto di procedimenti produttivi molto spinti dei quali, oltretutto, non si conosce nemmeno la provenienza della materia prima”.

La Francia ha già fatto proprio tale orientamento notificando all’Unione europea il progetto di Decreto nazionale senza che ad oggi ci siano state opposizioni degli Stati membri che hanno tempo fino al 24 novembre. Il Decreto francese anticipa quello italiano e prevede di vietare l’utilizzo di alcune denominazioni utilizzate per la carne, per prodotti a base di proteine vegetali, come filetto, controfiletto, costata, lombata, bistecca, scaloppina, grigliata, costolette, prosciutto e altro.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi