8 Agosto 2023
Coldiretti Piemonte – fotovoltaico: con il provvedimento regionale un passo in avanti per salvaguardare le aree agricole

Garantire uso prioritario del suolo per produzione di cibo

“Le disposizioni, approvate dalla Giunta regionale, volte a regolamentare l’installazione degli impianti per la produzione di energia da fonte fotovoltaica hanno l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare le aree agricole piemontesi, in particolare quelle ad elevato interesse agronomico. Andranno a tutelare gli areali individuati dai disciplinari di produzione DOP, IGP, DOC e DOCG, motivo di vanto ed eccellenza del Piemonte, oltre alle zone rurali più produttive, ricadenti in I e II classe di capacità d’uso del suolo, in modo che la produzione energetica, per effetto della possibilità di installare esclusivamente impianti agrivoltaici, non sia in contrasto con quella agricola, ma integrata”. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel ricordare che la priorità deve sempre essere quella di preservare, nel tempo, la continuità e capacità produttiva dei terreni agricoli, le relative colture e produzioni di qualità.

“Un primo passo importante avente lo scopo di frenare le speculazioni e l’occupazione impropria di suolo agricolo – affermano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -, ma che occorre sia completato, al più presto, attraverso la definizione di una specifica legge regionale che dia definitiva garanzia dell’uso prioritario del suolo per la produzione di cibo e blocchi ogni tipo di abusivismo energetico. Un ulteriore, fondamentale passaggio subordinato all’approvazione da parte del Governo di un Decreto attuativo interministeriale, per porre fine, nelle aree di interesse agricolo, al fotovoltaico a terra. Deve, quindi, restare prioritario salvaguardare le nostre campagne per garantire la sovranità alimentare nazionale, fermando le speculazioni ed il consumo di suolo. Un atto necessario di fronte all’occupazione di suolo fertile con distese di ettari di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici che sottraggono il suolo dalla sua vocazione originale”.

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