30 Ottobre 2024
Coldiretti Piemonte – fotovoltaico: salvaguardare i terreni e le produzioni agricole dalle speculazioni

La Regione garantisca uso prioritario del suolo per produzione di cibo

Frenare le speculazioni e l’occupazione impropria di suolo agricolo in Piemonte, regione a forte vocazione agricola le cui produzioni rappresentano una componente fondamentale dell’intera economia e non sono barattabili, né sostituibili. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte rispetto alla futura legge che la Regione è tenuta ad adottare con lo scopo di definire i criteri per l’individuazione delle caratteristiche relative all’idoneità e inidoneità delle aree su cui installare gli impianti a fonti rinnovabili.

“E’ necessario salvaguardare le campagne per garantire la sovranità alimentare nazionale fermando le speculazioni ed il consumo di suolo. Non è possibile ipotizzare, quindi, la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra nelle zone classificate come agricole, così come l’installazione di impianti agrivoltaici laddove incompatibili con le produzioni agro-alimentari – sostengono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. La Regione introduca, quindi, parametri attraverso i quali preservare e garantire continuità ai prodotti di qualità del nostro territorio, senza dimenticare l’aspetto paesaggistico, adottando soluzioni che prevedano l’impiego di superfici già impermeabilizzate, in stato di abbandono o comunque non utilizzabili. Prima di occupare il suolo è necessario privilegiare l’utilizzo delle coperture riconducibili alle strutture esistenti”.

Già nel 2021 Coldiretti Giovani Impresa aveva lanciato la petizione per dire «Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo» proprio a tutela dell’agricoltura, chiedendo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale svolto dalle imprese agricole e la bellezza unica dei territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione adeguata in ambito energetico.

Oltretutto, in Piemonte, negli ultimi anni, sono scomparsi 617 ettari di terreno, come 2,4 campi da calcio al giorno, portando la superficie totale artificiale e antropizzata a 170.199 ettari, pari al 6,7% dell’intera area piemontese. In termini assoluti, il valore del 2022 proietta il Piemonte al quinto posto a livello nazionale, dopo Lombardia, Veneto, Puglia ed Emilia Romagna.

“Sì, dunque, ad impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati e nelle aree industriali dismesse - proseguono Brizzolari e Rivarossa -. Basta, invece, con l’occupazione di suolo fertile con distese di ettari di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici che sottraggono il suolo dalla sua vocazione originale”.

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