9 Dicembre 2021
Coldiretti Piemonte – frutta: servono progetti di filiera concreti per rilanciare il comparto

Maltempo e tracollo consumi del fresco mettono a rischio futuro della frutta Made in Piemonte

Il 2021 che sta per concludersi sarà ricordato come l’anno nero per l’ortofrutta italiana colpita dagli effetti del meteo impazzito a causa dei cambiamenti climatici fra gelo, grandine, bombe d’acqua, tempeste di vento e siccità che hanno devastano campi, serre e raccolti. A questo si aggiunge l’aumento dei costi degli imballaggi e dei trasporti. E’ quanto evidenzia Coldiretti Piemonte rispetto alla situazione di crisi che sta vivendo il comparto ortofrutticolo piemontese che conta numeri importanti con un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro, una superficie di 18.479 ettari e 7.950 aziende. L’annata, però, in Piemonte è stata fortemente colpita dal maltempo, in particolare dalle gelate e dalla grandine, che ha causato perdite del 70% per albicocche e susine e anche fino al 100% per pesche e kiwi.

“L’andamento climatico ha fatto sì che ci sia stato un impatto fortemente negativo su tutto l’indotto frutticolo con manodopera pressoché azzerata e, di conseguenza, una netta perdita di reddito per le imprese e per le famiglie che solitamente in stagione potevano avere un lavoro assicurato proprio dalla raccolta della frutta – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- . Alla luce dei continui e sempre più evidenti cambiamenti climatici unitamente ai diversi trend di consumi che si sono registrati per frutta e verdura dopo la pandemia con un tracollo delle vendite di prodotti freschi, è urgente mettere in cantiere concreti progetti di filiera che possano rilanciare sia la vendita del fresco sia implementare quella della quarta gamma”.

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