22 Marzo 2022
Coldiretti Piemonte – giornata foreste: gestione professionale dei boschi fondamentale per ambiente e sicurezza della popolazione

Piantato un albero in tutte le province piemontesi con il coinvolgimento delle scuole

I cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbattono su una situazione diffusa di degrado urbano dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per ben 54mila emergenze nell’ultimo anno per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall'ONU per riflettere sull’importanza di valorizzare gli alberi, dai boschi alle città.

Un appuntamento ricordato nelle scuole dove per festeggiare la giornata nei giardini e negli spazi esterni è stato messo a dimora un albero in tutte le province del Piemonte, coinvolgendo gli studenti e le insegnanti insieme a Campagna Amica, Coldiretti Donne Impresa, alla Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde.

In Piemonte vivono quasi 1 miliardo di alberi e sono presenti 52 specie arboree e 40 specie arbustive con una grande variabilità di composizione e struttura. E’ la regione, che a livello nazionale, ha la più ampia superficie forestale arborea con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui i boschi coprono 932 mila ettari.

“Il lavoro di gestione sostenibile e pulizia dei boschi è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in particolare sul fronte della tenuta idrogeologica considerato che lungo la penisola più di 9 comuni su 10 (91,1%) sono a rischio per frane, smottamenti o alluvioni – sostengono Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Le piante cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini. Per questo – concludono - è necessario coinvolgere a tutti i livelli le oltre 1100 imprese florovivaistiche diffuse sul territorio piemontese con circa 3500 addetti”.

 

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