1 Giugno 2017
COLDIRETTI PIEMONTE: I SUPERFOOD MADE IN PIEMONTE VALORIZZANO IL GRANDE PATRIMONIO DELLA BIODIVERSITA’

 
Circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, a anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, con una decisa svolta verso prodotti ad alto valore salutistico nell'estate 2017. Un italiano su quattro ha acquistato almeno qualche volta durante l'anno i superfood, cioè i prodotti alimentari ai quali vengono associati specifiche proprietà salutistiche, con l'Italia che può offrire una valida alternativa ai prodotti esotici come dimostra la prima esposizione dei supercibi della nonna, dalle carote viola alla patata turchese, dalla roveja di Cascia ai fagioli del purgatorio. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixe' presentata in occasione dell'incontro su "Le vacanze tra cibo e cultura con i superfood della nonna" nell'anno dedicato dall'Onu al turismo sostenibile. Tra gli elisir di lunga vita, gli antistress, gli energizzanti e quelli che aiutano la dieta, combattono il colesterolo o le intolleranze, ci sono i superfood Made in Piemonte: il rapanello lungo di Moncalieri, varietà prelibata e rara caratterizzata da polpa soda e da un delicato sapore aromatico, e la carota bianca, toccasana per chi ha il fegato ingrossato da dispiaceri e rabbia in quanto regola la produzione di bile.
"Questi cibi sono tornati sulle tavole degli italiani grazie all'impegno dei nostri imprenditori agricoli - sottolineano  Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte ed il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – che li hanno salvati dal rischio di estinzione, e alla domanda dei consumatori attratti dalle loro sorprendenti proprietà salutistiche e nutrizionali. Oltretutto si tratta di prodotti sicuri e genuini per la salute dei consumatori, rispetto a quelli, ad esempio fagioli azuchi o zenzero, provenienti dai Paesi stranieri, come India e Cina, che si trovano ai vertici mondiali per i rischi di contaminazione e di insicurezza alimentare. La difesa, quindi, della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy ed in Piemonte – concludono Revelli e Rivarossa - In quest’ottica, è fondamentale l’attività svolta dalla Fondazione Campagna Amica che ha offerto opportunità e nuovi sbocchi economici agli imprenditori agricoli che allevano razze e coltivano varietà a rischio di estinzione che, altrimenti, non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione”.  

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