12 Settembre 2023
Coldiretti Piemonte – industria: con taglio acquisti del – 4.5% crolla spesa alimentare

Il taglio della spesa alimentare degli italiani si trasferisce dal commercio all’industria e fa crollare la produzione di cibo Made in Italy che si riduce del 4,5%, pari a più del doppio della media, con un impatto negativo sul valore complessivo. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sulla produzione industriale a luglio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre la riduzione per l’alimentare è del 2,4% rispetto al mese precedente.

“Una frenata preoccupante che è il risultato – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – delle difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari mettono meno prodotti nel carrello ma è anche il segnale dei problemi della filiera produttiva alle prese con l’esplosione dei costi dell’energia e delle materie prime. Per questo occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali per assicurare una più equa distribuzione del valore per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. È evidente, ancora una volta, quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero e badare alla sovranità alimentare scegliendo la via dei progetti di filiera, come abbiamo fatto sul nostro territorio con Gran Piemonte, tramite cui abbiamo già seminato oltre 7 mila ettari di grano tenero con lo scopo di ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti e per valorizzare al meglio le produzioni locali di grano, garantire una giusta remunerazione agli agricoltori e offrire completa tracciabilità e qualità ai consumatori. L’agroalimentare Made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di raffreddare il carovita che pesa sulle tasche degli italiani. Un’occasione unica che – concludono Moncalvo e Rivarossa – non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore”.

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