21 Marzo 2019
COLDIRETTI PIEMONTE: LA CINA E’ SEMPRE PIU’ VICINA PER IL MADE IN PIEMONTE

 La Cina è vicina non è soltanto il titolo del film diretto da Marco Bellocchio nel 1967, ma è sempre più la realtà per i prodotti italiani.
Balzo record, infatti, del Made in Italy alimentare in Cina che segna un aumento del 20% delle esportazioni nel 2019. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mese di gennaio divulgata in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia.
Si rafforza una tendenza in atto da anni con le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina che hanno raggiunto nel 2018 il record storico di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%). Il prodotti più esportato in Cina è il vino per un valore di 127 milioni di euro nel 2018 con l'Italia che ha sorpassato la Spagna ed è diventata il quarto esportatore verso Pechino.
A frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali. Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando delle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l'erba medica italiana, al momento per quanto riguarda la frutta fresca l'Italia può esportare in Cina solo Kiwi e agrumi  mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato.
"Attualmente possiamo esportare solo i kiwi di cui la nostra regione conta una produzione di 1,2 milioni di quintali e una superficie di oltre 4500 ettari e quasi 2500 aziende, ma auspichiamo poiché potrebbero aprirsi nuove possibilità per l'export dei prodotti piemontesi ed, in particolare, per il comparto frutticolo - spiegano  Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Sicuramente quello che gode già di un buon successo ad oriente è il vino poiché i mercati asiatici registrano una forte crescita che si attesta sul 75% in Cina e sul 15% in Giappone. Auspichiamo, quindi, che a breve possa sbloccarsi la situazione che consentirebbe di implementare l’export andando a dare nuova linfa al tessuto economico piemontese”.  

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