16 Ottobre 2015
COLDIRETTI PIEMONTE: L’AGROPIRATERIA COLPISCE IL RISO PIEMONTESE

“Roerback risotto”, riso saltato in padella olandese, spacciato per la varietà “Arborio”. L’ennesimo esempio di Italian sounding, smascherato dal servizio dell’emittente olandese Dahl Tv e dal giornalista Paul Stam, in seguito alle analisi del laboratorio chimico-merceologico della Camera di Commercio di Vercelli. Oltretutto, non è la prima volta che il falso “Arborio” viene venduto come tale in Europa.
Per questo motivo Coldiretti ha sempre accesi i riflettori sulla questione dell’agropirateria, come dimostrato durante l’incontro “Corruzione e Agromafie” promosso dal Presidente nazionale Roberto Moncalvo e da Gian Carlo Caselli Presidente del Comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, con la partecipazione tra gli altri di Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Giovanni Legnini, Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura e Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
“La risicoltura piemontese rappresenta l’identità socioeconomica e la tradizione in particolare dei territori novaresi e vercellesi. E’ necessario, quindi, rendere obbligatoria una normativa, da esportare anche in Europa, sull’etichettatura d’origine per i risi italiani al fine di evitare frodi a danno della salute dei consumatori che, oltretutto, ledono l’immagine del Made in Italy nel mondo”, sostiene Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte.
I dati parlano chiaro: il business delle agromafie è aumentato del 10 per cento in un anno e ha raggiunto i 15,4 miliardi di Euro nel 2014.
“Ecco che Coldiretti ha voluto promuovere la costituzione dell’Osservatorio per la Criminalità in Agricoltura e nell’Agroalimentare per offrire anche un supporto strutturato di analisi, studio e proposte alle Istituzioni – spiega Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte - Buoni risultati sono già stati ottenuti, come la consegna del testo al Ministro della Giustizia Andrea Orlando sulle “Nuove norme in materia di reati agroalimentari”, svolto dalla Commissione guidata da Caselli, ma continuiamo a voler combattere le numerose truffe alimentari, oltre a punirle con sanzioni, come ad esempio la confisca, in grado di colpire i patrimoni economici”.  
  
 

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