9 Aprile 2018
COLDIRETTI PIEMONTE-LATTE: STRANE MANOVRE DI ALCUNE INDUSTRIE

 Da alcune settimane sono in atto strane manovre di alcune industrie e multinazionali del comparto lattiero-caseario che, senza alcuna vera motivazione ed in forma unilaterale, stanno portando avanti una serie di azioni che lasciano presagire una volontà negativa nel tentare una ennesima riduzione del prezzo del latte.
Invece di affrontare un sistema di individuazione del prezzo oggettivo, più adeguato alle imprese a ai tempi, con una formula di calcolo trasparente come quella dell' indicizzazione, alcune industrie si sono arroccate anche su rappresentanze relative allea denominazione di origine che, logicamente, nell'immaginario collettivo dovrebbero essere strumento in mano al mondo produttivo agricolo.
Il rischio è che certe denominazioni possano diventare monopoli del mondo industriale, quasi sostituendosi al brand aziendale e confondendo, così i consumatori.
Manovre che tendono a mettere in confusione l'opinione pubblica e a far credere che esistano andamenti di mercato giustificativi di un tentativo di ribasso quando, al contrario, i principali prodotti lattiero caseari del paniere di riferimento segnano un andamento dei prezzi in rialzo. Ne si sono viste di tutti i colori in questi ultimi mesi ed anni, dalle varie municipalizzate che si sono fortemente allargate oltre i confini regionali alle grandi multinazionali che, dopo aver acquisito i marchi italiano giocando sull'ambiguità, tentano di non rispettare gli accordi sottoscritti. Tante manovre, tanti cambiamenti con un solo scopo: abbassare il prezzo del latte ai produttori e mettere in crisi un sistema economico altamente specializzato, professionale e trasparente.
"Invitiamo la grande distribuzione a non cadere in questa miriade di manovre e di specchietti per le allodole e di mantenere, invece, la lucidità per potr individuare il giusto percorso - sottolineano Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte e  Bruno Rivarossa delegato Confederale – che valorizzi realmente le filiere legate al territorio, sia di pianura sia di montagna, e che partono realmente dalle imprese agricole radicate nella nostra regione. In quest’ultima, dove ancora si fa fatica a rafforzare il tessuto economico, la nostra agricoltura resta un volano fondamentale per un vero rilancio dell’economia. Il mondo industriale dimostri al mondo dei consumatori, con atti concreti, la volontà di investire sul territorio. Non vorremmo – concludono Cabiale e Rivarossa – dover rispondere a quei segnali che giungono dai Paesi extra Ue, in fase di grande crescita economica, molto interessati alla qualità del latte piemontese trasformato”.    

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