5 Dicembre 2018
COLDIRETTI PIEMONTE – LEGGE CACCIA: REINTRODURRE SUBITO MISURE INNOVATIVE PER IL CONTROLLO DEI SELVATICI

Dopo un lungo iter burocratico, il Consiglio regionale, lo scorso mese di giugno, ha approvato la legge sulla caccia il cui testo ha sostituito la legge 70 del 1996 che era stata abrogata nel 2012, colmando un vuoto legislativo anche attraverso l'introduzione di norme e modalità di intervento valutate positivamente.
"L'approvazione del cosiddetto «provvedimento Omnibus» porta con sé conseguenze molto gravi per i nostri agricoltori e per i territori rurali: sono stati modificati ed abrogati gli aspetti più innovativi della nuova legge sulla caccia facendo fare, a tutti gli effetti, un passo indietro alla nostra Regione che, finalmente, aveva inserito nella legge elementi di innovazione”, sottolineano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e  Bruno Rivarossa Delegato Confederale.
Nella nuova legge, infatti, erano state inserite misure straordinarie di controllo della fauna selvatica, sulla base delle richieste avanzate da Coldiretti Piemonte, con la possibilità di prevedere il coinvolgimento anche dei proprietari e conduttori dei fondi danneggiati, purchè in possesso delle abilitazioni previste dalla normativa.
In Piemonte è sempre più elevato il conto dei danni causati dalla fauna selvatica, senza dimenticare che sono numerosi i casi di cinghiali avvistati nelle città e ripetuti gli incidenti  stradali, alcuni mortali, che si sono  verificati su tutto il territorio. Un trend in linea con quanto avviene a livello nazionale tanto che i cinghiali si sono moltiplicati in tutta Itala, raggiungendo oltre un milione di esemplari.
"I danni reali sono inestimabili. Occorre subito che la regione di adoperi e si impegni, per attivare le misure idonee a far fronte alle situazioni di criticità ed urgenza che quotidianamente, registriamo - chiedono Moncalvo e Rivarossa -. Non ci bastano le promesse, vogliamo vedere rapidamente fatti concreti. Per questo motivo abbiamo incontrato l'Assessore regionale Giorgio Ferrero, chiedendo un immediato intervento e ricordando che in altre regioni sono state già introdotte misure straordinarie che, invece, mancano ora sul nostro territorio. Oltretutto, è in gioco anche la sicurezza dei cittadini oltre al fatto che, specificatamente nelle aree collinari e montane dove l'agricoltura è più difficoltosa, si sono persi oltre il 50% delle superfici coltivabili a causa proprio dei selvatici".

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