30 Marzo 2017
COLDIRETTI PIEMONTE – LETTERA APERTA: LE RISERIE RISPONDANO A 3 SEMPLICI QUESITI

“Chiediamo alle quasi 50 riserie che operano in Piemonte, sia a livello industriale sia artigianale, di rispondere al mondo produttivo e a quello dei consumatori a queste 3 semplici domande:

1.   Quanti sono i quintali di risone che acquistano dalle aziende agricole Piemontesi?
2.   Quanti sono i quintali di risone che acquistano dall’estero?
3.   Quali sono i paesi extraeuropei da cui acquistano?

Queste domande, alle quali auspichiamo che gli imprenditori del settore di buona volontà, in un clima di trasparenza, vogliano rispondere, servono per poter distinguere le impostazioni produttive virtuose e per verificare, congiuntamente al mondo dei consumatori, se il prodotto finale ha effettivamente quella territorialità che, oltre a dare garanzie in termini di salubrità e caratteristiche organolettiche, rappresenta, per il comparto e per l’indotto, un elemento economico importante.
Per poter uscire veramente da questo strano limbo, che oscura e penalizza il comparto, è necessario un forte segnale di disponibilità e trasparenza traducibile solo in accordi innovativi di filiera che coinvolgano i produttori del territorio e che portino soddisfazione economica a tutti gli attori della filiera stessa. Ovviamente, siamo a disposizione delle varie riserie per attivare formule di oggettiva collaborazione che possano tracciare, per i consumatori, il percorso a monte e a valle del prodotto riso.
Solo in questo modo i trasformatori possono dimostrare la loro vera volontà di passare dalle parole ai fatti”,dicono Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo, Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa. Quest’ultimo aggiunge: “I nostri uffici sono a completa disposizione e pronti ad attivarsi per una costruzione concreta di percorsi di filiera”.
Resta inteso che, ai giornalisti che ne faranno richiesta, potrà essere fornito l’elenco delle riserie di cui sopra, ovviamente tramite uffici pubblici.

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