14 Aprile 2019
COLDIRETTI PIEMONTE –LUPI: DIFENDERE URGENTEMENTE I PASCOLI PIEMONTESI

Occorre salvare le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi lungo tutta la Penisola dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle considerazioni del vicepremier Matteo Salvini, nel sottolineare la necessità di misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli. Nella giornata che dà il via alla tradizionale transumanza, viene divulgata un'analisi della Coldiretti contenuta nel report "L'Italia dei pastori", in occasione della prima maxi protesta di mille pecore che hanno invaso, a Padova, una delle più grandi piazza europee. Un appuntamento per affermare il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia in un momento di grande difficoltà.
"La problematica resta grave poiché costringe alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze - sottolineano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale –. E’ una situazione ormai insostenibile per le nostre imprese che, con coraggio, continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città”.
In Piemonte la zootecnia da carne conta numeri importanti e le aziende che allevano la razza bovina Piemontese sono 6 mila con 15 mila addetti, oltre 315 mila capi ed un fatturato che arriva a 500 milioni di Euro. Il comparto ovi-caprino piemontese è in crescita: 159 allevatori professionali di capretto, 25 mila capre in produzione e circa 2200 allevamenti ovini. Oltretutto, un numero consistente di capi, in particolare ovini e caprini, è allevato nelle zone alpine e prealpine e sono circa 500 i margari che vanno in alpeggio. E' anche il clima ad influire, come è capitato con il patrimonio ovino piemontese che risente particolarmente dei cambiamenti climatici e della siccità: dalla pecora delle Langhe alla Frabosana, dalla Sambucana alla Garessina, dalla Tacola alla Biellese e dalla Saltasassi alla Savoiarda, sono diverse le razze  a rischio estinzione.
"Serve un forte impegno dalla Regione Piemonte affinchè in sede della Conferenza Stato Regioni si possa velocizzare l'iter e rafforzare il Piano Lupo, proposto dal  Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, dove necessario. Di fondamentale importanza, quindi, che siano presenti a livello territoriale misure anche coraggiose per controllare e contenere i lupi e gli ibridi cane-lupo”, concludono Moncalvo e Rivarossa.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi