14 Ottobre 2025
Coldiretti Piemonte – Made in Italy: cibo prima ricchezza del paese

Il cibo è diventata la prima ricchezza del Paese, con una filiera agroalimentare allargata che vale 707 miliardi, dai campi all’industria fino alla ristorazione e alla grande distribuzione, un valore pari a quello di oltre venti manovre finanziarie. 
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione dell’inaugurazione del XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti, a Roma, a cui partecipano la presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa.

Il Made in Italy a tavola dà lavoro a 4 milioni di occupati ed è sostenuta dall’impegno quotidiano di 700mila imprese agricole e da un’agricoltura da record. L’Italia vanta il primato nella Ue per valore aggiunto con oltre 42 miliardi di euro nel 2024 ed è al primo posto in Europa anche per valore generato per ettaro, quasi 3000 euro, il doppio rispetto alla Francia e i 2/3 in più dei tedeschi. La superficie agricola utilizzata ammonta a 12,5 milioni di ettari, pari al 42% del territorio nazionale. In altre parole, quasi la metà dell’Italia è gestita dagli agricoltori, secondo Coldiretti. Un patrimonio dell’economia nazionale che ha tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo di portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030.

"La nostra agricoltura ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identità - affermano Cristina Brizzolari e Bruno Rivarossa, Presidente e Delegato confederale di Coldiretti Piemonte - Il cibo è il simbolo più riconoscibile del Made in Italy nel mondo e la prima ricchezza nazionale e la nostra filiera guida l’Europa per sostenibilità e qualità. Il Piemonte contribuisce a creare questo importante patrimonio con le sue 14 Dop e 9 Igp, i 19 vini Docg e i 41 Doc, ed è ai vertici delle regioni d’Italia per numero di prodotti a denominazione d’origine, cui si aggiungono i 344 prodotti agroalimentari tradizionali, i 600 prodotti tipici di montagna e una gamma completa di filiere che spazia tra i diversi comparti agricoli. Dal cerealicolo al risicolo, dallo zootecnico al lattiero-caseario, dall’ortofrutticolo al vitivinicolo, dal corilicolo all’apistico fino a diversi altri: un enorme patrimonio di qualità che va valorizzato ed incentivato a tutti i livelli. Si tratta di un comparto strategico che va difeso con determinazione soprattutto in un momento delicato con conflitti, guerre commerciali ed effetti dei cambiamenti climatici che minano la sicurezza mondiale”.

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