16 Maggio 2019
COLDIRETTI PIEMONTE –MALTEMPO: INTERVENTI STRUTTURALI ED ATTENZIONE AL CONSUMO DI SUOLO PER COMBATTERE GLI SCONVOLGIMENTI CLIMATICI

"Maledetta primavera" è il titolo di una famosa canzone interpretata da Loretta Goggi, perfettamente attribuibile a questi giorni dal punto di vista meteorologico. Maltempo, sconvolgimenti climatici, rischio alluvioni. Quest'anno la primavera non si è ancora manifestata, anzi ha causato danni alle produzioni in diverse regioni d'Italia, stimati in oltre dieci milioni di euro. E' quanto emerge dal bilancio della Coldiretti in occasione della premiazione del primo concorso fotografico "Obiettivo Acqua", promosso da Coldiretti, Anbi (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) e fondazione Univerde.
In Piemonte i chicchi di ghiaccio del diametro di tre centimetri hanno colpito il torinese e l’astigiano distruggendo le coltivazioni di orzo e grano e danneggiando i vigneti. Nel Monferrato, in particolare si arriva fino al 70% dei raccolti persi. Danni anche tra Novara e Vercelli dove sono stati colpiti mais e ortaggi. Il pericolo di alluvioni o frane interessa anche il Piemonte che si “ferma” al 94,7% rispetto ad altre regioni dove il rischio arriva al 100%.
"Dopo un inverno siccitoso, aspettavamo effettivamente l'acqua, ma ormai le precipitazioni arrivano violente, con pesanti grandinate - commentano  Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e  Bruno Rivarossa Delegato Confederale - Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si palesa con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni. Certo a gravare sulla condizione dei nostri territori è anche il consumo di suolo che in Piemonte è di circa  175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari, dato ancora confortante rispetto ad altre regioni dove le percentuali sono più elevate. Alla luce di tutto ciò, ribadiamo quanto sia necessario un cambio di passo nell’attività di prevenzione evitando di dover costantemente rincorrere l’emergenza con interventi strutturali. Occorrono, quindi, opportuni interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque attraverso opere specifiche, oltre a prendere seriamente in considerazione il tema del consumo di suolo che è ancora fermo al palo".

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