Il fiume Po è salito di due metri e mezzo in 24 ore mentre in Piemonte le esondazioni della Dora Baltea e degli altri corsi d’acqua hanno colpito migliaia di ettari seminati e costretto ad evacuare le stalle, con danni stimati per 2 milioni di euro. E’ il risultato dell’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia secondo il primo monitoraggio della Coldiretti.
Nelle ultime ore si sono registrate piogge localmente molto forti che hanno interessato principalmente il Verbano, l'alto Vercellese, il Biellese e il Torinese. Lo straripamento con l’arrivo della piena di Dora Baltea e Chiusella ha costretto all’evacuazione delle stalle a Strambino, che risulta al momento il comune più colpito assieme a Vestignè, Vische, Fiorano, Pavone e in generale tutta la piana del nodo idraulico di Ivrea. Esondato anche il Malone che non si sta limitando ad allagare i campi ma li sta erodendo portando via la terra e i semi appena sotterrati. Esondazioni anche lungo l’asta dell’Orco e i suoi affluenti come la Malesina e lungo il basso corso della Dora Riparia dove risultano sommersi i campi della piana agricola tra Caselette e Alpignano. Nell’alto Piemonte, la situazione più critica è registrata in tutta l’Ossola con frane, strade isolate e chiusura dei ponti. Gli smottamenti hanno divelto le recinzioni di alcuni vigneti.
“La causa principale di questo dato allarmante è da ricercare nel consumo di suolo, una battaglia che Coldiretti sta portando avanti da anni per accelerare l’approvazione della legge che giace da tempo in Parlamento e che invece potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia proprio per proteggere il territorio.Ora, proprio la riduzione del consumo del suolo è tra gli interventi indicati ai Paesi membri dalla proposta della Commissione per una ‘direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo’ su cui è stato raggiunto un accordo politico tra il Parlamento e il Consiglio il 10 aprile. Un passo avanti a tutela del territorio e delle aree svantaggiate – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. I nostri tecnici sono al lavoro per quantificare con più precisione i danni e fornire assistenza alle imprese danneggiate. I cambiamenti climatici e i periodi di siccità che si alternano ad abbondanti precipitazioni mettono a rischio l’agricoltura del territorio, nonostante l’agricoltura sia l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ed è anche il settore più impegnato per contrastarli”.
