5 Ottobre 2021
Coldiretti Piemonte – maltempo: servono interventi strutturali e impegno concreto per fermare cambiamenti climatici

Situazione in miglioramento ma campagne allagate con danni alle produzioni agricole, serre inondate e viabilità compromessa    

In un solo giorno si sono abbattuti sull’Italia ben 20 eventi estremi tra nubifragi, trombe d’aria, grandinate, tempeste di vento e bombe d’acqua che hanno causato danni nelle città e nelle campagne. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo che investito l’Italia da Nord a Sud, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (ESWD).

In Piemonte la situazione è in via di miglioramento con il livello del Tanaro e della Bormida scesi al di sotto del livello di guardia, ma  in particolare nella provincia di Alessandria, nelle zone dell’Ovadese, Acquese e in tutto il Novese, Val Borbera e nelle frazioni limitrofe, le campagne sono sott’acqua e si registrano danni ingenti alle produzioni agricole, con serre inondate e viabilità compromessa. Resta allerta per l’alto Piemonte mentre la situazione è più sotto controllo nel torinese con allerta gialla sulla pianura di Torino per quanto riguarda l’Orco, la Stura di Lanzo ed il Sangone.

“Nelle zone colpite compromessi i raccolti di insalata, zucche, zucchine e finocchi. Stessa situazione per le coltivazioni di grano e degli altri cereali invernali, come grano e orzo – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Una problematica che riporta in primo piano la necessità della messa in sicurezza dei corsi d’acqua in generale: da sempre una priorità che diventa un vero e proprio problema non risolto quando si parla di pulizia dei fiumi e dei torrenti che si ripresenta puntualmente ogni qual volta l’intensità delle precipitazioni sia superiore alla media. I cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con il risultato che sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Siamo di fronte  alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi stimati che hanno già superato i due miliardi quest’anno tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici – concludono Moncalvo e Rivarossa – servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia, ma soprattutto un impegno per frenare i cambiamenti climatici”.

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